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Mo: ambasciatore Israele, 'scopo Flotilla non era portare aiuti, Greta non è stata maltrattata'

06 Ottobre 2025

Roma, 6 ott. (Adnkronos) - Lo scopo della Flotilla "non era certo portare aiuti. È stata una grande, sfortunata e triste farsa. Una provocazione politica contro di noi. Voglio esprimere tutta l'indignazione dello Stato di Israele per il modo nel quale è stata presentata l'iniziativa della Flotilla. Ora tutti sappiamo che non era una missione umanitaria ma solo un'azione orchestrata per minare la legittimità di Israele e per favorire la propaganda dei gruppi estremisti". Lo dice al Giornale l'ambasciatore israeliano in Italia Jonathan Peled, spiegando che gli attivisti che hanno preso parte alla missione a Gaza non sono terroristi, "non lo abbiamo mai detto. Io penso che molti di essi ignorano tante informazioni e non sanno che la flotta è stata organizzata e finanziata da Hamas, o da associazioni vicine ad Hamas".

Quanto ai presunti maltrattamenti "è falso. Non c'è nessuna evidenza di maltrattamenti. Nessuna. Sono stati trattati secondo le leggi. Visitati dai funzionari delle loro ambasciate, e chi ha accettato di tornare in patria è stato rilasciato in due giorni. Cosa dicono: di non essere stati sistemati in hotel a 5 stelle? Beh, questo non lo abbiamo fatto. E' ancora detenuto chi non ha voluto uscire da Israele. Evidentemente il trattamento è ben diverso da quel che vanno raccontando. Greta Tumberg credo sia stata manipolata da qualcuno, per accusarci. Mi dispiace, aveva fatto battaglie importanti per l'ambiente, aveva affascinato molte persone, e ora sta giocando nelle mani di Hamas".

Riguardo le manifestazioni pro-Pal in Italia, l'ambasciatore aggiunge: "Ho visto molta violenza. Sono manifestazioni contro il governo. Credo di aver poco a che fare con la Palestina. Voglio esprimere la mia solidarietà alla forze dell'ordine italiane che hanno avuto un comportamento efficiente ed esemplare". Ma, quanto alla pace, afferma di essere "speranzoso. Spero che nei prossimi mesi si potranno risolvere i problemi. Sono passati due anni dal massacro del 7 ottobre. Ora dobbiamo chiudere questo conflitto e trovare soluzioni politiche, e diplomatiche,che permettono agli israeliani di vivere in pace e in sicurezza E bisogna pensare anche a migliorare la vita dei palestinesi. Dobbiamo lavorare a favore degli interessi di tutti. Hamas lavora contro gli interessi di tutti. C'è un interesse comune, tra noi, l'Europa, l'America e il mondo arabo: sconfiggere Hamas. A quel punto si può lavorare insieme per un futuro di ricostruzione, di pace e di riconciliazione".

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