05 Ottobre 2022
Il trasporto stradale è l'area prioritaria di intervento per la riduzione delle emissioni di CO2, secondo le principali aziende europee di e-commerce e produzione. Un nuovo report realizzato da Ipsos e Volvo Trucks rivela che le aziende sono disposte a pagare di più per avere fornitori di trasporti con minori emissioni di CO2. La società di ricerca Ipsos, per conto di Volvo Trucks, ha intervistato 100 importanti aziende di e-commerce e produzione attive in otto paesi europei (Germania, Francia, Regno Unito, Italia, Spagna, Paesi Bassi, Svezia e Norvegia) in merito alle loro esigenze di trasporti privi di combustibili fossili per gli approvvigionamenti futuri.
La grande maggioranza di queste aziende ha stabilito obiettivi per la riduzione della propria impronta climatica. Il 78% degli intervistati ha dichiarato di essere disposto a pagare di più per avere un fornitore di trasporti con emissioni di CO2 nulle o ridotte, mentre l'85% è pronto a cambiare i propri fornitori di trasporti nel caso in cui questi non rispettino i requisiti dell'azienda in materia. La ricerca dimostra inoltre una chiara connessione tra le future opportunità commerciali e le soluzioni di trasporto senza combustibili fossili. Il 60% delle aziende teme di poter perdere clienti nei prossimi tre anni nel caso in cui non riescano a rispondere alla loro richiesta di consegne che comportino zero, o poche, emissioni di CO2.
Volvo Trucks ha stabilito un obiettivo globale in base a cui, nel 2030, il 50% dei nuovi camion venduti dovrà avere un motore elettrico, alimentato a batterie o a celle a combustibile. A guidare la transizione verso l'elettrico sono l'Europa e l'America del Nord, dove gli obiettivi sono ancora più ambiziosi. In Europa, per esempio, l'obiettivo attuale per il 2030 prevede il raggiungimento di una quota pari al 70% di tutti i nuovi camion venduti.
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