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Tomasi, Ad di Autostrade per l’Italia: “Il traffico è tornato ai valori del 2019”

“Negli ultimi anni è stato ridotto di 5 volte l’indice di incidentalità mortale. Entro la fine dell’anno 50 nuove stazioni di ricarica per le auto elettriche”

02 Settembre 2022

Tomasi, Ad di Autostrade per l’Italia: “Il traffico è tornato ai valori del 2019”

“Guardando i dati di traffico, possiamo dire di esserci lasciati alle spalle la pandemia: in questi due mesi di luglio e agosto siamo tornati, specialmente per quanto riguarda il traffico leggero, agli stessi valori del 2019 e anche qualche decimo percentuale superiore. Il dato complessivo è molto positivo” lo afferma l’Amministratore delegato di Autostrade per l’Italia Roberto Tomasi, intervenuto alla trasmissione “Camper” su Rai 1. “Ogni anno – prosegue l’ad - nel nostro sistema autostradale entrano più di 800 milioni di veicoli e l’80% di  questi  sono  mezzi  leggeri: tra luglio e agosto di quest’anno ne sono entrati 150 milioni”.

 

Entro la fine del 2022 cinquanta nuove stazioni di ricarica fast-charge

 

“Questa è stata  la  prima estate in cui i viaggiatori con auto elettrica hanno  potuto  servirsi,  lungo  la  rete di Autostrade per l’Italia, di 29 stazioni  di  ricarica  fast-charge  di  Free to X. Stiamo investendo molto sulla  sostenibilità:  per la fine dell’anno avremo 50 stazioni di ricarica ultraveloce e per l’estate 2023 arriveremo a 100, una ogni 50 chilometri”, ha aggiunto il dirigente.

 

Ridotto di 5 volte l’indice di incidentalità mortale

 

Infine, sulla sicurezza stradale, Tomasi ha aggiunto: “Negli ultimi anni siamo riusciti a ridurre di 5 volte l’indice di incidentalità mortale (eravamo a 0.97% all’inizio degli anni 2000, siamo arrivati a 0.22%). L’obiettivo è arrivare a zero infortuni, ma possiamo dire che l’evoluzione dei mezzi, i protocolli con la Polizia Stradale, il potenziamento della sicurezza dell’infrastruttura e le campagne di sensibilizzazione hanno contribuito a questo miglioramento. Il comportamento degli automobilisti è importante: la distrazione è ancora la prima causa di incidentalità”.

 

 

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