Starbucks verso espansione in Cina, ceduto il 60% della filiale per $4mld a partner cinese Boyu Capital, nuova joint venture per sviluppare 20mila punti vendita

La nota catena di caffetterie con sede a Seattle cede la maggioranza delle sue attività alla società di private equity per rilanciarsi in Cina e affrontare la concorrenza locale finanziando un importante piano di crescita

L’azienda Starbucks cede la maggioranza del controllo della filiale cinese alla società partner di private equity Boyu Capital, con una valutazione degli asset stimato di 4 miliardi di dollari. La mossa rappresenta una delle maggiori cessioni recenti di una divisione cinese da parte di una società di beni di consumo. Al via la nuova joint venture per sviluppare 20mila punti vendita.

Starbucks verso espansione in Cina, ceduto il 60% della filiale per $4mld a partner cinese Boyu Capital, nuova joint venture per sviluppare 20mila punti vendita

La quota di mercato di Starbucks in Cina era crollata (dal 34% nel 2019 al 14% nel 2024) a causa della forte concorrenza locale, in particolare di Luckin Coffee e Cotti, che offrono bevande a prezzi nettamente inferiori. Per competere al meglio, Starbucks ha già tagliato i prezzi di alcune bevande e introdotto dei nuovi prodotti localizzati. Inoltre, la catena ha ampliato il proprio menù in Cina, aggiungendo diverse opzioni per adattarsi ai gusti locali. Queste mosse hanno riportato all’aumento del 2% delle vendite in Cina nel trimestre terminato il 29 giugno, permettendo all’azienda di registrare ricavi internazionali record.

La cessione della maggioranza delle attività cinesi a Boyu, società con sede ad Hong Kong fondata nel 2010, ha come obiettivo quello di triplicare gli attuali 8.000 punti vendita di Starbucks, arrivando ad aprire fino a 20.000 negozi. L'accordo con Boyu Capital fornirà anche supporto per ottimizzare l'efficienza dei costi nei punti vendita esistenti, migliorando l’efficienza attuale della rete.

La politica dei dividendi di Starbucks, però, solleva forti preoccupazioni tra gli analisti. Il recente aumento del dividendo a $0,62 per azione (incremento dell'1,6%) ha spinto il payout ratio al 103,9%. Questo significa che l'azienda sta distribuendo agli azionisti più di quanto guadagna in termini di utili netti (crollati dell'85% a $133 milioni). Secondo gli analisti di Motley Fool, questa situazione è finanziariamente insostenibile nel lungo periodo. Data la liquidità limitata ($4,5 miliardi in cassa) a fronte di un debito totale elevato ($27,9 miliardi) Starbucks non dispone delle riserve necessarie per coprire questo squilibrio. Il rischio, avvertono gli esperti, è che l'azienda sia costretta a ridurre il dividendo, specialmente se le incertezze macroeconomiche dovessero persistere nel settore della ristorazione veloce.

Nonostante le sfide immediate e la concorrenza aggressiva presente in Cina, l'amministratore delegato di Starbucks, Brian Niccol, si mostra fiducioso riguardo al potenziale di crescita a lungo termine del marchio. Il prossimo anno, dunque, rappresenterà il banco di prova per l'attività cinese di Starbucks, che punta a rientrare nel mercato su basi operative e finanziarie più solide.