Tim, Luciano Carta nel board su proposta di Vivendi in sostituzione di De Puyfontaine, a supporto delle negoziazioni e transizione verso la rete unica (NetCo - Open Fiber)

Ipotesi cda straordinario a Maggio per la cooptazione dell'ex Presidente di Leonardo, possibili deleghe per la supervisione del processo di negoziazione con CDP - Macquarie e KKR, con convergenza verso offerta unica, e successiva transizione verso la rete integrata. Allo sfondo ipotesi presidenza di Telecom Italia o di NetCo - Openfiber

Il cda di Tim si arricchisce di un nuovo nome, quello di Luciano Carta, che, stando a quanto appreso da questa testata, sarà cooptato nel board già entro il mese di maggio in sostituzione di Arnaud De Puyfontaine, il CEO di Vivendi che ha rassegnato le dimissioni a gennaio di quest'anno, lasciando il primo azionista dell'azienda (con il 23,75%), senza alcun rappresentante nel board.

La proposta, arrivata con una lettera inviata al Cda da Vivendi, va nella direzione di supportare un progetto win-win per l'azienda e per il Paese sul tema della rete unica. 

Sempre per quanto risulta al GdI grazie a fonti vicine al dossier, la cooptazione avverrà previo il passaggio per un comitato nomine di Tim, che sarà chiamato a valutare i requisiti di eleggibilità del candidato. Si dovrebbe comunque trattare soltanto di un passaggio prevalentemente formale, visto il ricco curriculum di Carta, Presidente uscente di Leonardo, il quale ha già rivestito numerose cariche di prestigio.

L' "ufficiale gentiluomo" infatti è stato, tra le altre cose, Capo di Stato Maggiore del Comando Generale della Guardia di Finanza,  Comandante Interregionale Italia Nord Occidentale a Milano, Comandante dei Reparti Speciali a Roma e  Direttore dell'AISE, ed era in lizza per la presidenza delle partecipate italiane, Enel, Eni o una riconferma in Leonardo. 

La nomina di Carta in cda smuoverà sicuramente le acque nel dossier della rete unica, ma sussurri sempre più rumorosi nei corridoi di Telecom Italia fanno notare che, se il prossimo Cda di Tim è previsto per il 22 giugno, le offerte di CDA-Macquarie e KKR sono in scadenza il 9 dello stesso mese. Ne giunge come conseguenza quasi necessaria la convocazione di un Cda straordinario, subito a valle del Comitato nomine, affinché Carta possa essere cooptato anticipatamente e integrato nel processo di valutazione delle offerte. 

Il comitato nomine dovrebbe essere convocato la prossima settimana, probabilmente già lunedì o martedì, mentre il cda straordinario dovrebbe essere convocato la settimana successiva. Lo statuto di TIM prevede che per la convocazione del Cda sia sufficiente la richiesta da parte di due consiglieri, richiesta che dovrebbe arrivare quindi dai due consiglieri ritenuti più vicini a Vivendi, ossia Ilaria Romagnoli e Marella Moretti.

In questo modo si arriverebbe al 9 del prossimo mese nelle condizioni di aprire un tavolo negoziale con le parti tale da poter sia aumentare l'importo delle proposte, sia farle convergere in un'unica offerta, come anticipato da questa testata.  

Questo progetto strategico dovrà essere gestito, come detto, così da ottenere una condizione win-win sia nell'interesse dell'azienda, e indirettamente di quello degli azionisti, così come del Paese

Si ricorda che da Cdp-Macquarie era arrivata un'offerta da € 19,3 mld, e da Kkr una da € 21 mld, al contrario per Vivendi una valutazione corretta si aggira intorno ai 31 miliardi di euro e ha esortato i Cda a prendere in considerazione solo le offerte che valutano equamente la rete. Sarà quindi necessario trovare un'accordo tra queste tre proposte.

La decisione di Vivendi di abbandonare il board, si ricorda, traeva origine nella volontà di "dedicarsi al proprio ruolo di azionisti e agire nel lungo termine, dialogando con le istituzioni italiane e gli stakeholder per far riconoscere il reale valore dell'azienda" e lo stesso De Puyfontaine aveva ritenuto che le offerte sulla rete fossero "troppo basse". Sembra quindi che i francesi non abbiano perso tempo e si siano immediatamente mossi nella direzione di una candidatura in linea con le aspettative.

Il rapporto di Carta con Vincent Bollorè e De Puyfontaine e con si fonda su una relazione di lunga data e di estrema fiducia reciproca, motivo per cui Vivendi avrebbe richiesto direttamente la cooptazione dell'ex Fiamma Gialla, con l'appoggio del Governo e di CDP, secondo azionista dell'azienda, con una quota del 9,81%.

Il benestare del Governo affonderebbe peraltro le proprie radici nell'appena terminato valzer delle nomine, che ha lasciato Carta al "secondo giro" dopo varie ipotesi vagliate dal Governo (dal rinnovo alla presidenza di Leonardo alla nomina sempre alla presidenza in Terna o Enel). Luciano è evidentemente la figura che si incastra al meglio per il suo profilo: uomo di istituzioni e uomo di impresa, civil servant con esperienze ai vertici delle principali organizzazioni e aziende strategiche per il Paese. L'uomo adatto per poter supportare questa fase di Tim.

Resta, sullo fondo ma sempre più delineata, l'ipotesi di un successivo passaggio alla presidenza di Telecom Italia con l'approvazione del bilancio 2023 o di Netco - Openfiber. Con ogni probabilità, in ogni caso, a Carta  saranno assegnate le deleghe per la supervisione del processo di negoziazione e transizione verso la rete unica