Intesa Sanpaolo, "L'Italia e la riforma della Governance Europea", il confronto sul nuovo disegno Ue
In tale contesto, il Gruppo Intesa Sanpaolo e la Divisione IMI CIB continueranno a supportare aziende, enti e istituzioni favorendo una virtuosa collaborazione tra pubblico e privato
La Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sampaolo ha organizzato oggi a Milano l'evento "L'Italia e la riforma della governance europea" che ha visto la partecipazione di rappresentanti del governo italiano, delle istituzioni europee e del mondo accademico.
I contenuti di tale Comunicazione, di quanto emerso in occasione dell'Ecofin del 14 marzo scorso, la realizzazione dei piani di rilancio europei e del PNRR e le relative implicazioni per la crescita sostenibile dell'economia del nostro Paese sono stati i temi discussi e approfonditi durante l'evento.
I lavori sono stati aperti da Jacques Moscianese, Responsabile della Direzione Centrale Institutional Affairs di Intesa Sanpaolo, e dal keynote speech di Marco Buti, Capo di Gabinetto del Commissario per l'Economia Paolo Gentiloni, per poi concludersi con l'intervento di Giancarlo Giorgetti, Ministro dell'Economia e delle Finanze.
La Comunicazione della Commissione Europea delinea gli orientamenti su un nuovo disegno di riforma delle regole di governance economica, con l'obiettivo di modificare alcuni aspetti dell'attuale quadro regolamentare, per consentire agli Stati membri di affrontare le future sfide economiche e sociali.
Con la presentazione della Comunicazione è iniziata ed è tutt'ora in corso la discussione tra gli Stati membri per raggiungere un accordo politico che faccia da viatico per la vera e propria proposta legislativa, che la Commissione Europea presenterà nelle prossime settimane.
Proprio su questi temi, nella tavola rotonda "Le regole del gioco: perché e come cambiare le regole fiscali" moderata da Gregorio De Felice, Chief Economist di Intesa Sanpaolo, si sono confrontati Cinzia Alcidi, Director of Research, Head of the Economic Policy and Jobs & Skills Unit at CEPS; Carlo Altomonte, Docente di Politica Economica Europea Università Bocconi di Milano, Massimo Bordignon, Docente Università Cattolica di Milano e membro dell'European Fiscal Board, Veronica De Romanis, Docente di European Economics, Luiss Guido Carli e Stanford University.
Nella Comunicazione viene ribadito come la sostenibilità dei debiti pubblici debba andare di pari passo con la crescita che dovrà essere maggiormente equa, inclusiva e duratura. Gli obiettivi di sostenibilità si confermano, dunque, centrali nelle politiche dei governi, nei piani di rilancio e nelle scelte strategiche delle imprese.
In tale contesto, il Gruppo Intesa Sanpaolo e la Divisione IMI CIB continueranno a supportare aziende, enti e istituzioni favorendo una virtuosa collaborazione tra pubblico e privato.
Moscianese, Intesa Sanpaolo: "Dobbiamo attivare il potenziale di crescita della nostra economia, necessario incremento produttività"
"La modifica di alcuni aspetti dell’attuale quadro regolamentare ha diversi obiettivi, fra i quali, consentire agli Stati membri di affrontare le sfide economiche con finanze pubbliche sostenibili, dotarsi di un nuovo sistema di regole più semplici ed efficaci, avere una maggiore titolarità da parte degli Stati membri e ottenere una riduzione degli elevati livelli del rapporto debito pubblico/PIL da perseguire gradualmente e con misure socialmente accettabili. C’è oggi la consapevolezza che misure di austerità troppo severe non solo provochino fortissime tensioni sociali ma alla fine non migliorino la sostenibilità del debito. Questa consapevolezza non c’era nel 2011-12!
Nella proposta della Commissione viene ribadito come la sostenibilità dei debiti pubblici debba andare di pari passo con la crescita, enfatizzando quella doppia finalità insita nella dicitura “Patto di stabilità e crescita” (PSC). Dobbiamo attivare il potenziale di crescita della nostra economia che è di gran lunga più ampio di quanto mostrano i dati del PIL italiano. La leva principale deve essere l’incremento della produttività, la cui tendenza negli ultimi venti anni ci ha visto largamente penalizzati nel confronto con gli altri tre grandi partner europei (Germania, Francia e Spagna).
Vorrei citare un recente esempio che testimonia come l’Europa sia sempre più vicina alle dinamiche dell’economia reale e come banche e istituzioni possano trovare terreno comune per strutturare prodotti innovativi che permettano di realizzare le politiche economiche di crescita, privilegiando i principi di sostenibilità. Abbiamo contribuito attivamente a un progetto per supportare lo sviluppo dell’Alta Velocità sulla tratta Palermo-Catania, in cui BEI ha approvato un maxi-intervento pari a €2,1 mld e che ha attivato risorse complessive per €3,4 mld. L’intervento, oltre a un finanziamento diretto al MEF, include un innovativo strumento di contro-garanzia (a favore di intermediari finanziari e CDP), studiato insieme a Ferrovie dello Stato Italiane e in cui Intesa Sanpaolo ha avuto un ruolo di apripista. Il progetto per il nuovo collegamento Palermo-Catania beneficerà anche di una quota di fondi del PNRR, rappresentando un esempio virtuoso di collaborazione pubblico-privato".
De Felice, Intesa Sanpaolo: "Germania non può accentuare frammentazione, austerità non è soluzione"