Spotify licenzia 600 dipendenti, il 6% del personale. Altri tagli per le big tech dopo Amazon, Google e Microsoft
Il CEO di Spotify Daniel Ek ha annunciato un massiccio giro di licenziamenti: il 6% del personale negli uffici di tutto il mondo, circa 600 persone, perderà il posto di lavoro nelle prossime settimane
Anche Spotify ha deciso che era ora di sfrondare parte dei suoi dipendenti per "generare più efficienza". Circa 600 saranno le persone licenziate, il 6% del personale. Il colosso della musica in streaming è in linea con Twitter, Amazon, Microsoft e Google.
Spotify licenzia il 6% dei dipendenti
Daniel Ek, il CEO del brand svedese Spotify, ha annunciato con una lettera sul sito ufficiale che il 6% della forza lavoro sarebbe stata licenziata. Su 9800 dipendenti Spotify ha deciso, quindi, di lasciarne a casa circa 600. Già a ottobre Spotify ha licenziato 38 persone dai suoi studi podcast tagliando dal palinsesto 11 podcast originali.
Ek dà la sua spiegazione: "Nel tentativo di generare più efficienza, controllo dei costi e accelerare i processi decisionali, ho deciso di ristrutturare la nostra organizzazione". Aggiunge: "Continuo a ripetere che la velocità è la strategia più difendibile che un'impresa possa avere. Ma la velocità da sola non è sufficiente. Dobbiamo anche operare con efficienza."
Il CEO dice: "Mi assumo la piena responsabilità delle decisioni che prendiamo oggi". Ammette di dover prendere questa dura scelta ora perché in passato è "stato troppo ambizioso ad investire oltre la nostra crescita dei ricavi. Sarebbe stato insostenibile nel lungo termine".
È fiducioso che questa mossa migliorerà i conti del brand, che nel 2022 aveva visto la crescita delle spese operative essere il doppio rispetto a quella dei ricavi. "Per effetto di queste dure scelte saremo meglio posizionati per il futuro. Abbiamo obiettivi ambiziosi e niente è cambiato nel nostro intento di raggiungerli", dice Ek. Chi viene licenziato riceverà un'indennità media di cinque mesi, accompagnata dall'assicurazione sanitaria. Spotify stima di spendere 35-45 milioni di euro una tantum.
Licenziamenti nelle compagnie Tech
Spotify non è l'unico brand che ha deciso di licenziare parte consistente dei propri dipendenti. Uno dei tagli più importanti è stato fatto da Amazon: nei primi mesi dell'anno, per rientrare dopo gli investimenti della pandemia, ha lasciato a casa 18mila dipendenti, circa il 5% del personale dei suoi uffici.
Sta procedendo allo stesso modo Microsoft, che all'inizio dell'anno ha scelto di licenziare 11mila persone; la revisione dei costi comporterà anche modifiche al proprio portafoglio di hardware e una razionalizzazione delle proprie sedi in affitto, con l'obiettivo di risparmiare circa 1,2 miliardi di dollari.
La crisi ha investito tutto il settore tech che, dopo l'espansione nel 2020 e nel 2021, deve tornare a far quadrare i bilanci. Alphabet, la società a capo di Google, ha dichiarato che avrebbe eliminato 12mila posti di lavoro.