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Luci sul Lavoro 2025. Sviluppo Lavoro Italia porta il Paese nella Union of Skills europea

Secondo Paola Nicastro, Presidente e AD di Sviluppo Lavoro Italia: “Il capitale umano da sempre risorsa strategica su cui costruire il futuro di un Paese”

03 Luglio 2025

Luci sul Lavoro 2025. Sviluppo Lavoro Italia porta il Paese nella Union of Skills europea

Nel cuore della Fortezza poliziana di Montepulciano, si è svolto oggi l’incontro “Competenze in movimento. L'Italia nella Union of Skills per la competitività europea. Basic skills, micro-credenziali e talent attraction: l’Italia nella nuova economia delle competenze UE”, a cura di Sviluppo Lavoro Italia, l’ente in house del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, nell’ambito della manifestazione Luci sul Lavoro 2025.

L’evento ha rappresentato un importante momento di confronto sulle sfide e le opportunità legate all’iniziativa “Union of Skills”, presentata dalla Commissione europea il 5 marzo 2025 come primo atto strategico del nuovo mandato. Una visione che sposta l’asse della competitività continentale: non più soltanto su capitale e tecnologia, ma soprattutto sulla capacità degli Stati membri di generare, attrarre e far circolare competenze.

Per Claudio Durigon, Sottosegretario di Stato al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali: "È necessario comprendere quanto sia fondamentale favorire il matching tra domanda e offerta di lavoro. I dati ISTAT sull’occupazione sono confortanti e ci indicano che oggi abbiamo l’opportunità di creare sinergie e dare risposte importanti. Ci troviamo di fronte a nuove figure professionali che stanno entrando nel mercato del lavoro, ed è essenziale individuare strumenti innovativi per garantire che l’Italia resti competitiva. L’intelligenza artificiale rappresenta un’opportunità che va gestita con intelligenza e responsabilità. La sfida della formazione sarà cruciale per affrontare con successo i cambiamenti dei prossimi anni".

Secondo Paola Nicastro, Presidente e Amministratore Delegato di Sviluppo Lavoro Italia: “Il mercato del lavoro europeo e italiano, fortemente in crescita soprattutto nel nostro Paese, è minacciato da carenze di competenze e manodopera, invecchiamento demografico, disuguaglianze di genere nelle STEM e scarsa attrattività per i talenti internazionali, fattori che ne riducono competitività e sostenibilità. Per rispondere a queste sfide, la Commissione europea ha presentato nel 2025 l’“Union of Skills”, al fine di garantire pari accesso a istruzione e lavoro di qualità, sostenere la competitività delle imprese con competenze adeguate alla transizione digitale e verde, rendere trasparenti e riconosciute le qualifiche in tutta l’UE e attrarre e trattenere talenti. Il capitale umano costituisce da sempre la risorsa strategica su cui costruire il futuro di un Paese. Investire nello sviluppo del capitale umano significa oggi dotare persone e organizzazioni degli strumenti necessari per comprendere, governare e orientare il cambiamento, anziché subirlo”.

In questo scenario, il capitale umano diventa strategico: occorre investire nello sviluppo di competenze tecniche, trasversali e umane per governare i cambiamenti. Il convegno si è posto l’obiettivo di riflettere, con imprese e istituzioni, sui fabbisogni emergenti e sulle azioni che già nel 2025 possono rafforzare l’“Economia Europea delle competenze”.

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