28 Ottobre 2021
Fonte: Linkedin
Cresce il peso specifico dei temi della sostenibilità nella comunicazione delle aziende. Ma attenzione: non è solo il racconto (talvolta banale) dell’impegno sostenibile a garantire una comunicazione efficace.
Attenzione a retorica e demagogia; a non far sì che la sostenibilità sia come la maionese sui tramezzini: ovunque.
E sentire chef che confondono la sostenibilità con “le verdure a km 0”, aziende che si vantano di fare “raccolta differenziata” come tratto di distintività. O entrare in un hotel e vedere un monitor che evidenzia il risparmio di “x” di consumi energetici e inquinamento.
È “x” di quanto? Servono indici e valori statistici di rifermento.
Insomma, contenuti veri, grandi e piccoli.
E credo che sia necessario costruire approcci diversi tra grandi e piccole imprese, concentrandosi su concretezza e capacità di ascolto dei propri interlocutori.
Costruendo e valorizzando vicinanza, relazione e territorio.
A partire dai dipendenti, veri portavoce dell’azienda che sono i primi a valutare credibilità dei risultati e dell’impegno della stessa
Questi alcuni spunti dalla mia riflessione ad Agenda 2030 “Viaggio nel lavoro che cambia” e ringrazio Gianluca Spolverato per avermi coinvolto. È stato un piacere conversare con Fabio Caporizzi e Santolo Sepe , due testimoni di aziende impegnate a rendere concreta la #sostenibilità in azienda
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