Springfield come Vicenza per la rete: "I vicentini mangiano i gatti da 400 anni", ma nessuno ne ha mai assaggiato uno; storia e leggende
Social impazziti dopo la segnalazione di immigrati che mangiano gatti vicino Sprinfield, in Ohio, fatta da Trump nel corso del dibattito contro la Harris
Se a Springfield mangiano i gatti, a Vicenza lo fanno da prima. I vicentini i gatti, per essere precisi, li mangiano addirittura da quasi 400 anni, tanto da essere conosciuti in Veneto e nel resto d'Italia come "vicentini magnagati" o più semplicemente "I Magnagati". Se però si prova a chiedere in giro o a spulciare le cronache della città o i libri di ricette locali che si tramandano da secoli, non si rinviene alcuna prova che almeno un vicentino abbia mai mangiato o assaggiato anche un solo gatto.
Gatti e leggende a Vicenza
I vicentini sul loro appellativo conoscono almeno 3 leggende, nessuna fondata su prove documentali o fattuali.
La prima fa risalire al 1700 la singolare abitudine gastronomica di cibarsi di felini. Agli inizi del '700, si narra, Vicenza è invasa dai topi, che prendono di mira in modo particolare l'archivio notarile e il Monte di Pietà. Per liberarsene, i vicentini decidono di ricorrere all'avversario naturale delle pantegane, i gatti appunto, che vanno a cercare in giro per la laguna, in zone dove i felini erano (e sono ancora) molto diffusi.
I vicentini in missione speciale catturano decine e decine di gatti e i vicini che li vedono all'opera decidono di tirare loro uno scherzo: si dichiarano felici del "favore" perché non amano le bestiole e insistono per offrire un pranzo di ringraziamento a base di carne di lepre salvo poi svelare, alla fine, che ad essere stati serviti in tavola erano gatti.
La leggenda ha una variante che vuole i felini prestati a Vicenza da Venezia: vecchie acredini o mancanza di carne, in ogni caso i Vicentini non li restituiscono alla Serenissima ma li cucinano arrosto o stufati.
I Magnagati in letteratura
La variante più eroica si deve allo scrittore Virgilio Scapin che nel libro I Magnagati (2001) racconta che nel 1423 grossi ratti minacciano Venezia. La Serenissima chiede a Vicenza di fornirle ogni gatto, domestico o randagio, della città promettendo in cambio un certo compenso. Inutile dire che i gatti non arrivarono mai, come volatilizzati o mangiati.
A proposito di leggende, una postilla: da quanto risulta Vicenza non è gemellata con Springfield Ohio, dove sarebbe avvenuto l'episodio dell'immigrato haitiano che ha divorato un gatto domestico di cui ha parlato Donald Trump nel dibattito con Kamala Harris. Vero è che le cronache riferiscono un episodio simile alla stazione di Campiglia Marittima (Li) dove, nel 2020, un immigrato urlando "ho fame" ha ucciso un gatto nero e lo ha cucinato in strada, come denunciato dalla politica Susanna Ceccardi e provato da foto pubblicate da diversi quotidiani nazionali.