Ue multa X di Musk per 120mln € per violazioni Dsa: non verificata la"spunta blu" e non trasparenti i dati pubblici e l'archivio pubblicitario
Bruxelles ha inflitto una maxi multa a X di Elon Musk per 120mln €. Secondo la commissione europea X ha violato i criteri del Digital Service Act (Dsa) non compiendo verifiche sulla"spunta blu" e non rendendo trasparenti i dati pubblici e l'archivio pubblicitario
La Commissione europea ha inflitto una multa da 120 milioni di euro a X, la piattaforma di Elon Musk, per violazioni del Digital Services Act (Dsa). Bruxelles contesta al social una gestione giudicata ingannevole della "spunta blu", una scarsa trasparenza dell’archivio pubblicitario e l’assenza di un accesso adeguato ai dati pubblici da parte dei ricercatori. Si tratta della prima sanzione ufficiale per non conformità emessa nell’ambito del nuovo regolamento Ue.
Ue multa X di Musk per 120mln € per violazioni Dsa: non verificata la"spunta blu" e non trasparenti i dati pubblici e l'archivio pubblicitario
Secondo la Commissione, il sistema con cui X presenta la "spunta blu" indurrebbe gli utenti in errore: chiunque può ottenerla pagando, ma senza alcuna verifica dell’identità reale. Per Bruxelles, questo meccanismo viola l’obbligo del Dsa di evitare design ingannevoli, aumentando il rischio di truffe e manipolazione. Un secondo fronte riguarda la trasparenza pubblicitaria: l’archivio delle inserzioni non garantirebbe informazioni sufficienti su origine, targeting e diffusione delle campagne, rendendo difficile il lavoro di ricercatori e società civile nel rilevare operazioni coordinate e contenuti manipolativi. Infine, X non avrebbe attuato procedure adeguate per permettere agli studiosi di accedere ai dati pubblici, imponendo barriere inutili e limitando l’analisi dei rischi sistemici legati a disinformazione, viralità dei contenuti e funzionamento dell’algoritmo.
L’altra indagine in corso
Parallelamente alla multa, resta aperta l’indagine europea sulle possibili violazioni relative ai contenuti illegali: Bruxelles vuole verificare se X disponga di strumenti sufficienti per individuare, limitare e rimuovere materiali proibiti in modo efficace. Il procedimento formale contro X era stato avviato il 18 dicembre 2023. Ora la piattaforma ha 60 giorni per comunicare le misure che adotterà per correggere l’uso della "spunta blu" e 90 giorni per presentare un piano d’azione relativo all’archivio pubblicitario e all’accesso ai dati pubblici. C'è la possibilità di un ulteriore penalità di mora se non rispetterà la decisione
Restano numerosi i dubbi sul ruolo del Digital Services Act e sulla sua reale capacità di individuare le vulnerabilità delle grandi piattaforme online e dei principali motori di ricerca senza, tuttavia, violare la privacy di milioni di utenti né alimentare forme di censura mediatica.