Israele, Netanyahu e Katz fermano epurazioni Idf volute da Capo di Stato Maggiore Zamir, lui: "Cercano di politicizzare inchiesta su 7 ottobre"

Netanyahu e Katz frenano le epurazioni avviate dal nuovo capo dell’IDF Zamir, temendo che un’indagine completa possa travolgere governo e vertici politici

L'indagine interna all'esercito israeliano sulle negligenze che hanno portato al disastro del 7 ottobre, richiesta dal Capo di Stato Maggiore Eyal Zamir, è stata bloccata dal primo ministro Benjamin Netanyahu e dal ministro della Difesa Israel Katz. Il militare, che era già arrivato a estromettere dai propri incarichi diverse personalità all'interno di Idf e intelligence, ha dichiarato: "Cercano di politicizzare l'inchiesta per non finire nei guai loro".

Israele, Netanyahu e Katz fermano epurazioni Idf volute da Capo di Stato Maggiore Zamir, lui: "Cercano di politicizzare inchiesta su 7 ottobre"

La lotta per il controllo dell’esercito israeliano è esplosa in pubblico dopo che il Capo di Stato Maggiore, Eyal Zamir, ha avviato una vasta operazione di epurazione dei comandanti ritenuti responsabili del fallimento che ha portato alla devastazione del 7 ottobre. Ma il suo tentativo di riformare la leadership militare si è immediatamente scontrato con l’opposizione del ministro della Difesa Israel Katz e, dietro le quinte, del primo ministro Benjamin Netanyahu.

Fonti militari affermano che Zamir, insediatosi con l’obiettivo di ristabilire credibilità e responsabilità ai vertici dell’Idf, ha lanciato un’indagine interna molto più aggressiva rispetto a quella del suo predecessore. Con l’appoggio del nuovo direttore dello Shin Bet, David Zini, il generale avrebbe identificato figure chiave ritenute direttamente responsabili di gravi omissioni. Le prime decisioni non hanno tardato: sono stati rimossi il capo dell’Intelligence militare, il comandante del Comando Sud e il direttore della Direzione Operazioni.

L’intervento politico è arrivato poche ore dopo. Katz ha bloccato i provvedimenti, sostenendo che “la qualità delle indagini è insufficiente” e ordinando una revisione completa delle conclusioni. Dietro la motivazione ufficiale, però, si nasconderebbero preoccupazioni ben più profonde. Le epurazioni, infatti, potrebbero condurre rapidamente a un’indagine che coinvolgerebbe l’intera catena di comando, fino ai vertici politici del Ministero della Difesa.

Per Netanyahu, già travolto da proteste senza precedenti negli ultimi mesi, un’indagine completa rappresenterebbe un rischio politico potenzialmente devastante. La possibilità che emergano responsabilità dirette o indirette del governo nella mancanza di preparazione avrebbe il potere di riaccendere mobilitazioni di massa e mettere in discussione la sua stessa sopravvivenza politica.

La mossa di Katz, tuttavia, ha prodotto l’effetto opposto. Zamir ha accusato pubblicamente il ministro di “politicizzare l’inchiesta”, portando alla luce una tensione strutturale: la dipendenza del sistema di sicurezza dal potere politico. Il silenzio di Netanyahu, che secondo alcune fonti convocherà entrambi per un incontro urgente, conferma la gravità dello scontro.