Amazon, tagliati 30mila dipendenti su 1,55mln, licenziamenti pari al 10% degli operai, l’azienda: “Saranno sostituiti dall’AI”
Ridisegnata la struttura del lavoro nelle grandi aziende di Amazon e Meta. Il taglio dei costi agevolato dall’utilizzo dei nuovi robot. Entro il 2027 si prospettano oltre 160 mila licenziamenti
Amazon annuncia il più grande licenziamento collettivo della sua storia: 30mila dipendenti diretti su un totale di 1,55 milioni. Un taglio pari a circa il 10% della forza lavoro aziendale, che l’azienda giustifica con la necessità di ridurre i costi e riorganizzare la produzione. Le prime lettere di licenziamento partiranno oggi, altre saranno inviate a inizio 2026, dopo il periodo natalizio. “Saranno sostituiti dall’AI”, fanno sapere dal colosso di Jeff Bezos, confermando la scelta di puntare sempre di più sull’automazione.
Amazon, tagliati 30mila dipendenti su 1,55mln, licenziamenti pari al 10% degli operai, l’azienda: “Saranno sostituiti dall’AI”
Qualche mese fa, l’amministratore delegato del gruppo aveva già avvertito i dipendenti: chi non si adattava ai nuovi standard produttivi sarebbe stato presto rimpiazzato da “un collega meno esigente e costoso: l’intelligenza artificiale”. Ora quella previsione si concretizza. Amazon ha annunciato l’introduzione di processi robotizzati capaci di automatizzare fino al 75% delle operazioni. Gli analisti parlano di risparmi per miliardi di dollari ogni anno.
La cifra rappresenta una piccola percentuale dei 1,55 milioni di dipendenti globali del colosso dell’e-commerce, ma incide pesantemente sui circa 350mila lavoratori aziendali: quasi il 10%. È il più imponente taglio occupazionale da quando, tra la fine del 2022 e il 2023, furono eliminate circa 27mila posizioni.
Si comincerà dagli impiegati degli uffici – risorse umane, pubblicità e gestione – ma la scure dei licenziamenti colpirà presto anche il personale dei magazzini. Secondo il New York Times, entro il 2027 Amazon potrebbe arrivare a ridurre fino a 160mila posti di lavoro in tutto il mondo.
Meta e i nuovi progetti della Silicon Valley
È stata annunciata la data del 21 novembre ai dipendenti di Meta negli Stati Uniti il taglio del personale. Adesso il colosso dell’e-commerce vuole accelerare l’automazione dei magazzini puntando alla robotica. Il portavoce di Meta conferma i licenziamenti in una nota e preannuncia le nuove strategie produttive. Nel cuore della Silicon Valley sono state collaudati nuovi strumenti innovativi, utili ad un tempo di produzione ridotto: bracci robotici e strumenti di alta tecnologia per i magazzini. Alcuni strumenti sono stati già presentati da Amazon in una conferenza in un grande centro di distribuzione della Silicon Valley. Uno degli strumenti utilizzati potrebbe essere il “Blue Jay”, braccio robotico in grado di smistare e consolidare il lavoro in un’unica postazione di lavoro. Cosa offrirà Meta ai lavoratori licenziati? Oltre 16 settimane di buonuscita e due settimane extra per ogni anno di servizio.
La strategia di Amazon
In questi giorni l'azienda di Jeff Bezos ha annunciato l'introduzione di nuovi processi robotizzati con l'obiettivo di automatizzare fino al 75 per cento delle operazioni a scapito dei dipendenti. Gli analisti prevedono risparmi per miliardi di dollari ogni anno. L’amministratore delegato Mark Zuckerber vuole accelerare i processi produttivi e rendere ‘più agile’ il team dell’intelligenza artificiale. Amazon ritiene che l'azienda è sul punto di "sostituire più di mezzo milione di posti di lavoro con dei robot". Non solo Amazon prende la strada dell’AI. Microsoft ha annunciato infatti a luglio di voler aumentare i licenziamenti previsti a 15.000 unità. Il 22 ottobre, Meta ha licenziato circa 600 persone dalla sua divisione AI dopo un'importante campagna di reclutamento.