Bolivia, il centrodestra di Rodrigo Paz vince le elezioni presidenziali dopo 20 anni di socialismo: 54,6% di voti contro il 45,4% del rivale Quiroga

Al grido di "Comunismo per tutti", il 58enne Rodrigo Paz ha promesso una politica di ripresa dalla crisi economica decennale in cui si trova il paese: investimenti pubblici, tagli fiscali, decentralizzazione

Il 58enne Rodrigo Paz è il nuovo volto politico della Bolivia. Oggi, nel Paese del Sud America, si è chiuso un capitolo ventennale di socialismo che ha aperto le porte delle presidenziali al partito di centro-destra.

Bolivia, il centrodestra di Rodrigo Paz vince le elezioni presidenziali dopo 20 anni di socialismo: 54,6% di voti contro il 45,4% del rivale Quiroga

Rodrigo Paz, già senatore, ha vinto le elezioni presidenziali di La Paz ottenendo il 54,6% dei voti nel secondo turno, battendo così l'avversario politico ed ex presidente Jorge Quiroga, rimasto fermo a 45,4%. La vittoria del centrodestra di Paz segna una svolta storica nel Paese latinoamericano, da due decenni guidato dall'egemonia di Sinistra. Rodrigo Paz, originario di Santiago di Compostela, è figlio di Jaime Paz Zamora, ex presidente che guidò la Bolivia tra il 1989 e il 1993. Dopo più di 30 anni alla parentesi politica del padre, si è aperta quella del figlio dopo anni come sindaco e deputato. Al grido di "Capitalismo per tutti", Rodrigo Paz ha promesso maggior apertura del Paese alle relazioni internazionali e il superamento della crisi nazionale. Al centro dell'agenda politica la riforma economica: disciplina fiscale, tasse più basse, investimenti in spesa pubblica, decentralizzazione. La risposta di Paz arriva dopo anni in cui il partito dell'ex Evo Morales non è riuscito a sanare l'importante crisi economica che attraversa il Paese, dall'impennata dei prezzi e la difficoltà di accedere a beni importati, alla mancanza di rifornimento combustibili.

Paz ha promesso il sostegno agli imprenditori, la riduzione dei dazi e delle imposte fiscali per l'import di auto e altro materiale tecnologico. La cosiddetta "decentralizzazione" consisterebbe nel destinare il 50% delle risorse statalinove regioni boliviane, con la speranza di dare soldi alle realtà locali. Accanto a lui, Edman Lara, suo compagno elettorale noto per aver denunciato vari casi di corruzione e irregolarità proprio nei corridoi politici ed istituzionali.