Algeria, GenZ in protesta verso Palazzo Presidenziale contro la "cricca" dei potenti, autorità avvertono: "Infiltrati, vogliono destabilizzare"
La nascita di un nuovo movimento giovanile chiamato "GenZ 213" volto a rinnovare il movimento cosiddetto 'Hirak', è stata vista dalle autorità come una "campagna coordinata volta a trasferire tensioni sociali dal Marocco all'Algeria"
Massicce proteste si stanno preparando ad esplodere in Algeria, dove le autorità hanno messo in guardia da appelli anonimi circolanti sui social che invitavano a manifestare proprio oggi, 3 ottobre. Il modello di riferimento resta quello giovanile: la GenZ che già altrove, in Africa e Asia, ha dato vita a dimostrazioni anti-governative.
Algeria, GenZ in protesta verso Palazzo Presidenziale contro la "cricca" dei potenti, autorità avvertono: "Infiltrati, vogliono destabilizzare"
Dopo il Nepal e l'Indonesia, e i più recenti casi di Madagascar e Marocco, ora anche l'Algeria potrebbe rivivere lo spirito anti-governativo che fu proprio delle manifestazioni del movimento popolare Hirak. È proprio con l'intento di rinnovare quella verve di resistenza che un nuovo gruppo chiamato "GenZ 213" si sta affermando ad Algeri. Un netto richiamo al gruppo "GenZ 212" che in Marocco sta portando avanti da giorni la lotta contro la corruzione governativa, affinché i soldi pubblici vengano spesi per istruzione e sanità. Ora, in Algeria la situazione che potrebbe delinearsi è sostanzialmente la stessa: il nuovo movimento giovanile mira infatti a marciare verso il Palazzo Presidenziale di Algeri per chiedere la rimozione di quella che definisce la "cricca" del potere del controllo. In seno, l'aspettativa di rivivere quel movimento 'dal basso' che, col sostegno delle forze armate, riuscì a rovesciare il regime dell'ex presidente Abdelaziz Bouteflika. Dal 2020 però la stretta del governo si è riaccesa dopo che le autorità avevano vietato qualsiasi raduno politico e sociale. Divieto che inevitabilmente ha coinvolto anche le manifestazioni a favore della causa palestinese. Dal maggio 2021 in particolare, le autorità hanno iniziato a pretendere una notifica preventiva di ogni manifestazione, riuscendo così a controllare e a "bannare" il dissenso popolare.
A quanto emerge dunque, le autorità hanno definito le proteste della GenZ come "iniziative infiltrate" mosse dal desiderio di "destabilizzare" il Paese: secondo un dispaccio diffuso dall'agenzia di stampa ufficiale infatti, il gruppo GenZ 213 è stato bollato come tentativo orchestrato volto a strumentalizzare i giovani sfruttando i canali sociali come X e Facebook. In particolare, Algeri denuncia quella che definisce "una campagna coordinata per trasferire tensioni sociali dal Marocco al contesto interno". Secondo l'agenzia di stampa algerina 'Aps', i media marocchini starebbero "proiettando la crisi interna al loro Paese su un piano regionale", attribuendo all'Algeria una instabilità che non esiste. Da parte sua infatti, il governo rivendica di aver aumentato l'indennità per i disoccupati (circa 1,5 milioni di giovani) a 100 euro mensili.