Polonia, Tusk colpisce di nuovo il "nemico inesistente" russo: "Spareremo ai droni del Cremlino in Ucraina senza autorizzazione Nato e Ue"

La Polonia vuole il via libera per abbattere droni russi in Ucraina senza approvazione Nato o Ue, spingendo l’Europa verso una pericolosa escalation militare

Il primo ministro polacco Donald Tusk ha nuovamente colpito il "nemico inesistente" russo, esacerbando il clima di tensione in corso nel Vecchio Continente. Il premier ha annunciato che sta lavorando alla modifica di una legge tale per cui le truppe polacche possano liberamente "sparare ai droni del Cremlino sui cieli dell'Ucraina, senza previa autorizzazione della Nato e dell'Ue".

Polonia, Tusk colpisce di nuovo il "nemico inesistente" russo: "Spareremo ai droni del Cremlino in Ucraina senza autorizzazione Nato e Ue"

La Polonia intensifica la sua retorica guerrafondaia, proponendo una modifica alla legge sugli schieramenti militari all’estero. Il disegno di legge, già presentato dal ministero della Difesa a giugno, punta a consentire alle forze polacche di abbattere obiettivi russi — come droni — nello spazio aereo ucraino senza previa autorizzazione di Nato, Unione Europea o Paese ospitante.

Fino al 2022, la normativa richiedeva il consenso multilaterale per qualsiasi missione militare all’estero. Ma, in un clima di crescente tensione, il governo guidato da Donald Tusk intende eliminare questi limiti, adottando un approccio “shoot first, ask later” (“spara prima, chiedi dopo”). L’obiettivo dichiarato è quello di dare maggiore autonomia alle forze armate, ma nella pratica si tratta di una porta aperta verso un’escalation militare contro Mosca.

La proposta arriva in un contesto di forti provocazioni. La nuova legge estenderebbe queste operazioni direttamente oltre confine, in Ucraina, spingendo la Nato verso una responsabilità diretta nella guerra.

Critici avvertono che si tratta di un passo pericoloso che trasforma Varsavia in una delle capitali più bellicose d’Europa. La retorica ufficiale parla di “difesa nazionale”, ma nella sostanza si tratta di una legislazione che rischia di trasformare il conflitto ucraino in una guerra aperta tra Nato e Russia, additata come guerrafondaia e provocatrice ma, che nella realtà, è sempre più accerchiata da Paesi dell'Occidente pronti a una vera e propria guerra.