Europa League, Paok Salonicco vs Maccabi Tel Aviv, i tifosi greci alzano striscione: "Cartellino rosso per Israele, stop al genocidio"
Tifosi del Paok sfidano il divieto Uefa esponendo striscioni pro Palestina contro Israele, chiedendo la loro espulsione dalle competizioni sportive internazionali
La partita di Europa League fra Paok Salonicco e Maccabi Tel Aviv non ha riservato grandi emozioni calcistiche, finendo 0-0, ma ha sicuramente fatto parlare. I tifosi greci hanno infatti alzato diverse bandiere della Palestina e hanno alzato striscioni con scritto "Cartellino rosso per Israele, stop al genocidio".
Europa League, Paok Salonicco vs Maccabi Tel Aviv, i tifosi greci alzano striscione: "Cartellino rosso per Israele, stop al genocidio"
La sera di mercoledì 25 settembre, lo stadio Toumba di Salonicco è diventato il palcoscenico di un gesto di forte denuncia politica e umanitaria. Durante il match di Europa League tra Paok Salonicco e Maccabi Tel Aviv, i tifosi del club greco hanno esposto due striscioni eloquenti: "Fermare il genocidio" e "Dare a Israele il cartellino rosso". Un chiaro messaggio contro le azioni militari israeliane a Gaza e una richiesta di espulsione delle squadre israeliane dalle competizioni Uefa e Fifa.
Il club aveva già avvertito i propri sostenitori di non esporre contenuti politici, ammonendo che “la Uefa è particolarmente severa in materia di messaggi politici”. Il Paok aveva sottolineato l’importanza di tutelare la squadra, evitando sanzioni e possibili chiusure dello stadio. Tuttavia, i tifosi hanno scelto di mettere davanti alle logiche sportive le ragioni umane e la solidarietà internazionale, ignorando l’appello della società.
L’iniziativa è nata anche dalle tensioni della vigilia: nelle strade di Salonicco erano già comparse bandiere palestinesi associate allo stemma del Paok e striscioni con messaggi analoghi. Una mobilitazione pacifica, che ha trasformato la partita in una manifestazione di solidarietà verso la popolazione di Gaza, sotto il peso di un genocidio che continua a mietere vittime innocenti.
La partita si è conclusa 0-0, ma il gesto dei tifosi del Paok ha avuto un peso simbolico ben oltre il risultato sportivo. Il loro messaggio è chiaro: non si può rimanere indifferenti di fronte a ciò che definiscono un genocidio e chiedono che l’Europa e il mondo dello sport prendano posizione. Una protesta civile, che ricorda come lo sport possa essere un linguaggio universale per denunciare ingiustizie e sostenere la pace.