Iran, documentario "Nido di ragno" rivela dati riservati su arsenale nucleare israeliano, reattore di Dimona e corrispondenza con Usa
La tv iraniana ha mostrato in anteprima documenti e filmati sull'arsenale atomico "segreto" di Israele: dossier su 189 scienziati di Tel Aviv, progetti nucleari segreti e spionaggio contro l’Aiea
La televisione iraniana ha prodotto un documentario chiamato "Nido di ragno", in cui ha rivelato dati riservati sull'arsenale nucleare di Israele, soprattutto sul reattore in espansione di Dimona. Inoltre, ha reso pubblici anche i passaporti e le schede profilo di 189 scienziati israeliani. Infine, anche progetti atomici, corrispondenza con gli Stati Uniti e fascicoli che implicano lo spionaggio del presidente dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica, Rafael Grossi.
Iran, documentario "Nido di ragno" rivela dati riservati su arsenale nucleare israeliano, reattore di Dimona e corrispondenza con Usa
L’Iran ha sollevato il velo sul più grande tabù mediorientale: il programma nucleare israeliano. Nel documentario “Nido di Ragno”, trasmesso dalla tv di Stato a Teheran, sono state mostrate migliaia di immagini e documenti che proverebbero la portata delle attività nucleari e militari di Israele, a lungo negate ma mai smentite apertamente.
Il materiale comprende schede personali e passaporti di 189 scienziati israeliani legati al progetto atomico, con la lista ancora in ampliamento. Non solo: il filmato include corrispondenza tra Israele e Stati Uniti, mappe di siti militari sensibili e persino filmati girati all’interno del reattore di Dimona, cuore del programma nucleare israeliano. L’intelligence iraniana sostiene che proprie fonti siano riuscite a penetrare i livelli più protetti della sicurezza israeliana, raccogliendo informazioni decisive durante la guerra lampo di giugno.
Secondo il ministro dell’Intelligence Esmail Khatib, parte dei dati è stata trasmessa direttamente alle unità missilistiche iraniane, che hanno colpito obiettivi strategici durante i dodici giorni di conflitto. Tra le informazioni diffuse ci sarebbero anche dettagli sulla residenza del ministro della Difesa Israel Katz e di altri comandanti militari israeliani.
Un passaggio particolarmente delicato del documentario riguarda l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea). L’Iran ha mostrato fotografie personali del direttore generale Rafael Grossi, sostenendo che fossero state ottenute da attività di spionaggio israeliane ai suoi danni. Per Teheran, questo episodio dimostra l’ipocrisia di uno Stato che, mentre accusa l’Iran di ambizioni nucleari, viola la riservatezza degli organismi incaricati di monitorare l’uso civile dell’energia atomica.
Il documentario mette in luce anche la cooperazione tra Israele ed Europa, in particolare con la Francia, su oltre 160 progetti nucleari congiunti. Una rivelazione che getta ombre pesanti sui governi occidentali, accusati di doppio standard: da un lato pretendono trasparenza da Teheran, dall’altro chiudono gli occhi sulle capacità atomiche israeliane.
Con “Nido di Ragno”, l’Iran ribadisce la propria narrativa: mentre Tel Aviv e i suoi alleati giustificano bombardamenti e assedi a Gaza in nome della sicurezza, è Israele a detenere un arsenale nucleare segreto e a condurre attività di spionaggio a livello globale. Una realtà che, se confermata, rafforza le denunce di Teheran e delle forze solidali con la resistenza palestinese.