Gaza, Hamas propone a Trump tregua di 60 giorni in cambio di metà degli ostaggi, Netanyahu: "Non accetteremo, distruggeremo anche asse iraniano"

Hamas propone a Trump una tregua di 60 giorni in cambio di ostaggi, ma Netanyahu annuncia che la guerra continuerà e mira a distruggere l’asse iraniano

Hamas ha inoltrato una proposta di tregua a Gaza al presidente americano Donald Trump. Il movimento islamico ha chiesto 60 giorni di stop alle offensive israeliane e, in cambio, la restituzione di metà degli ostaggi. Il premier di Tel Aviv Benjamin Netanyahu, però, vuole continuare a scendere sempre di più nella spirale guerrafondaia in tutto il Medio Oriente: "Non accetteremo la tregua, ma anzi, distruggeremo presto anche l'asse iraniano".

Gaza, Hamas propone a Trump tregua di 60 giorni in cambio di metà degli ostaggi, Netanyahu: "Non accetteremo, distruggeremo anche asse iraniano"

Hamas ha inviato una lettera al presidente Usa Donald Trump, tramite il Qatar, chiedendo di garantire una tregua di 60 giorni a Gaza in cambio del rilascio di metà degli ostaggi detenuti. La notizia, riportata da Fox News e confermata dal Times of Israel, segnala un tentativo dell’organizzazione palestinese di ridurre la sofferenza dei civili intrappolati in un conflitto devastante, colpiti da mesi di bombardamenti israeliani. La lettera, attualmente trattenuta dal Qatar, dovrebbe essere consegnata a Trump nel corso della settimana, aprendo la possibilità di negoziati umanitari urgenti.

La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha sottolineato che Trump considera il riconoscimento di uno Stato palestinese comeuna ricompensa per Hamas”, un’opinione controversa che ignora la gravità della crisi umanitaria nella Striscia. La proposta di Hamas appare invece come un gesto pragmatico, finalizzato a salvare vite e garantire assistenza immediata ai civili, segnando la differenza tra le azioni di difesa dei palestinesi e la politica aggressiva dello Stato israeliano.

Parallelamente, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ribadito la sua linea guerrafondaia davanti al forum dello Stato Maggiore dell’Idf. Il premier ha dichiarato che la guerra non si limiterà a Gaza e che Israele punta adistruggere l’asse iraniano”, mentre celebra gli sforzi e i sacrifici dell’esercito israeliano. Le sue parole confermano l’intenzione di proseguire l’escalation militare, ignorando le conseguenze devastanti per la popolazione civile palestinese.

In questo contesto, la popolazione di Gaza continua a vivere in condizioni catastrofiche, con bombardamenti quotidiani, città rase al suolo e centinaia di migliaia di civili costretti a fuggire. La richiesta di Hamas di un cessate il fuoco appare non solo ragionevole, ma essenziale per salvare vite innocenti, mentre l’annuncio di Netanyahu sottolinea la totale mancanza di attenzione verso la sofferenza dei civili.