Volo Von der Leyen colpito da hacker russi in Bulgaria, Gps e strumenti in tilt, Turriziani (Asi): “Comune in zona di guerra”, ma distanza da Ucraina è di 800 km

Interferenze Gps sul volo di von der Leyen: esperti e politici ridimensionano, ma l'attacco pare sospetto. Comune in zone di guerra, il fenomeno del jamming avrebbe colpito Plovdiv, posta a 800 km dal confine ucraino, obbligando l'aereo su cui stava viaggiando la presidente della Commissione Ue a un atterraggio d'emergenza con utilizzo di mappe cartacee

Sul fronte dell'"aereo gate" che ha colpito la presidente di Commissione dell'Unione Europea Ursula von der Leyen nella giornata di domenica 31 agosto, le dichiarazioni e i pareri continuano a moltiplicarsi.

L'unico dato certo finora è che il jet Dessault Falcon 900LX su cui viaggiava la rappresentante europea è stato preso d'attacco da hacker russi, che hanno reso inutilizzabili il sistema Gps del velivolo e altri strumenti elettronici utili alla navigazione, costringendo l'equipaggio a un atterraggio emergenziale, utilizzando mappe cartacee, presso l'aeroporto di Plovdiv, in Bulgaria.

Secondo diversi esperti aerospaziali, tra cui Marco Lisi Turriziani, membro del Consiglio d'Amministrazione dell'Agenzia Spaziale Italiana, le interferenze russe al sistema di navigazione Gps del velivolo di von der Leyen non avrebbero messo veramente in pericolo la sua vita e che fenomeni del genere, chiamati jamming, sono "comuni in zone di guerra, soprattutto dopo l'inizio del conflitto fra Russia e Ucraina". Quello che scricchiola è che il confine ucraino dista ben 800 km dal luogo in cui è avvenuto l'incidente aereo.

Diversi politici si sono pronunciati sul tema, fra cui Roberto Vannacci e il ministro della Difesa Guido Crosetto, che hanno allontanato i sospetti da Mosca da un lato, ma dall'altro hanno chiesto maggiori sicurezze per i voli di Stato italiani.

Volo Von der Leyen colpito da hacker russi in Bulgaria, Gps e strumenti in tilt, Turriziani (Asi): “Comune in zona di guerra”, ma distanza da Ucraina è di 800 km

L’episodio che ha coinvolto l’aereo della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen in Bulgaria continua a far discutere. Domenica 31 agosto il velivolo è stato costretto ad atterrare a Plovdiv senza l’ausilio del Gps e con mappe cartacee, a causa di un’interferenza che ha spento i sistemi satellitari sull’intero scalo. Bruxelles ha parlato subito di “palese interferenza russa”, mentre Mosca ha respinto con fermezza le accuse di attentato.

Gli esperti, però, invitano alla cautela. Marco Lisi Turriziani, inviato speciale per lo Spazio del Ministero degli Esteri e membro dell'Agenzia Spaziale Italiana, ha spiegato che episodi simili non sorprendono “in aree prossime a zone di guerra, dove i segnali Gps vengono disturbati regolarmente”. Ciò che non quadra, però, è che Plovdiv non si trova sulla linea del fronte: dista circa 800 chilometri dall’Ucraina. È questo l’elemento che rende la vicenda più insolita e apre al sospetto che si sia trattato di un’azione mirata da parte di hacker russi.

Secondo Lisi Turriziani, la narrazione catastrofista diffusa in prima battuta è “esagerata”: i Falcon Jet in dotazione dispongono di sistemi di navigazione primari basati su apparati inerziali (IRS/INS) e il Gps è solo una fonte aggiuntiva di correzione. “Il volo non è mai stato davvero in pericolo – precisa – ma l’episodio resta significativo dal punto di vista geopolitico”.

Anche il ministro della Difesa Guido Crosetto ha colto l’occasione per rilanciare l’idea di secretare, almeno in parte, i voli di Stato. Sul tavolo ci sono tre opzioni: ridurre le informazioni pubblicate dal sito di Palazzo Chigi, schermare gli aeromobili dai portali di tracciamento e rafforzare le difese elettroniche contro jamming e spoofing.

Restano dubbi sulla reale intenzione dietro l’interferenza. Se non fosse un effetto collaterale delle guerre elettroniche in corso più a est, qualcuno potrebbe aver scelto proprio il volo della presidente Ue come obiettivo simbolico. Il Cremlino, tramite Dmitry Peskov, ha negato con forza ogni coinvolgimento.