Vaccino Covid, "Reuters fact-check bolla come 'disinformazione' tutte le notizie su effetti avversi dei sieri, il suo CEO è membro del Cda di Pfizer"
Dall'inchiesta del giornalista Paul Thacker emergono i conflitti di interesse tra Pfizer e la Reuter: "I fact-checker oscuravano e censuravano studi critici contro i vaccini"
Vi sarebbero stati profondi conflitti di interesse nelle stanze del consiglio di amministrazione della Reuters quando, al tempo della pandemia da Covid-19, l'agenzia di informazione canadese fu così svelta nell'apologia dei vaccini. A quanto emerge da un'inchiesta datata 2 agosto e condotta dal giornalista investigativo Paul D. Thacker, l'ex CEO di Reuters - tuttora membro del consiglio di amministrazione della Thomson Reuters Foundation - è anche membro del consiglio di amministrazione di Pfizer. La stessa Pfizer produttrice del noto vaccino anti-Covid.
Vaccino Covid: "Reuters era membro di una partnership accusata di 'disinformazione dannosa': manipolava narrazioni non ufficiali su effetti avversi"
Le indagini, ha chiarito Thacker al Defender, sono partite alla luce della parzialità dei resoconti della Reuters durante la pandemia. "Reuters Fact Check - ha affermato il giornalista - era così dolorosamente sbilanciato a favore di Pfizer e di altri produttori che sono stato costretto a indagare. È stato allora che ho scoperto i legami tra la dirigenza di Reuters e il consiglio di amministrazione di Pfizer". "Dirigenza" di Reuters che ha un nome preciso: James C. Smith, CEO Reuters tra il 2012 e il 2020. La disinformazione che ha messo la pulce nell'orecchio a Thacker sarebbe stata confermata, nel 2023, anche dalla Children's Health Defense che citava in giudizio per "disinformazione dannosa in tempo reale" una partnership di testate giornaliste (quali The Washington Post, The Associated Press, BBC e altri organi di informazione tra cui appunto Reuters) chiamata Trusted News Initiative (TNI). Il TNI veniva accusato di omettere, sopprimere le narrazioni non istituzionali - dunque quelle dei notiziari indipendenti - sui vaccini contro il Covid. Tecnicamente, il TNI era accusato di violazione dello Sherman Antitrust Act: strategie di dirottamento dell'informazione attuate dai media mainstream in quello che è stato definito un "boicottaggio di gruppo" contro piccole piattaforme e giornali che hanno, in seguito, accusato ingenti perdite in termini di visibilità e fatturato.
Vaccino Covid, "Reuters fact-check bolla come 'disinformazione' tutte le notizie su effetti avversi": il conflitto d'interessi tra l'agenzia di stampa e Pfizer
L'inchiesta di Thacker non mette a nudo soltanto i giochi nascosti tra le aziende farmaceutiche e i colossi dell'informazione mainstream, ma svela i profondi "interessi interconnessi tra Reuters e Pfizer" a partire dall'ostilità informativa dimostrata dalla Reuters verso alcune dichiarazioni di Robert F. Kennedy Jr., oggi a capo del Dipartimento Salute e e Servizi Umani negli Usa. "I fact checker di Reuters non sembrano mai apprezzare gli studi o i commentatori che criticano i vaccini contro il COVID e cercano sempre di screditarli" ha riportato il giornalista. Ma non si tratta solo di censura, bensì di ignorare volutamente alcune notizie che comprovavano "le false informazioni diffuse dalla Pfizer stessa sul vaccino".
Il giornalista riporta che un giorno la Reuters ha omesso di riportare che l'azienda farmaceutica Pfizer era stata "rimproverata" ben sei volte dalle autorità britanniche per "falsa promozione vaccinale". Poi, la manipolazione dell'informazione: Thacker ha scoperto che i fact-checker di Reuters hanno ripetutamente rilasciato dichiarazioni scientificamente false sui vaccini, come la seguente: "Non ci sono prove che le proteine spike create in risposta ai vaccini a mRNA siano dannose per l’organismo".
Vaccino Covid, Robinson: "Reuters verifica sempre le informazioni social", Thacker: "Staff non ha risposto alle accuse"
Il giornalista ha incalzato contattando direttamente lo staff di Reuters per ricevere chiarimenti sulla politica della verifica delle informazioni. "La missione di Reuters Fact Check - si è difeso il direttore esecutivo Simon Robinson - è quella di verificare i fatti relativi al materiale visivo e alle affermazioni pubblicate sui social media. Se un post sui social media riguarda Pfizer e il nostro team lo ritiene degno di nota, Reuters verifica i fatti relativi al post, non all’azienda". Parole di circostanza evidentemente, che comunque lasciano scoperti numerosi altri interrogativi: uno tra tutti quello che mostra il fianco agli interessi economici, "Robinson (...) non ha rivelato quanto Pfizer paga James ‘Jim’ Smith per far parte del consiglio di amministrazione dell’azienda farmaceutica mentre lavora anche per Reuters". Una politica per la vaccinazione condotta persino dalla Brookings Institution, di cui sempre James Smith è membro del consiglio di amministrazione, e che nel 2021 ospitò un dibattito incentrato "sugli approcci per accelerare le vaccinazioni contro il Covid".
Le indagini però procedono e lo scorso luglio 2025 il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha depositato una dichiarazione di interesse a sostegno dei querelanti contro il gruppo TNI: 22 pagine depositate accusano la partnership di aver adottato pratiche anticoncorrenziali quando i suoi membri hanno collaborato con le piattaforme tecnologiche per zittire punti di vista alternativi e contrari alla vulgata ufficiale. Non stupisce allora che la fiducia dei lettori verso le notizie negli Usa sia slittata del 2% rispetto al 2024 e dell'8% rispetto al 2017, attestandosi su un povero 30%. Secondo Thacker è proprio la Reuters una delle motivazioni del calo di fiducia del pubblico nei media: "Ogni giorno mi sveglio la mattina e leggo diversi giornali, rimanendo confuso su cosa sia realmente vero e cosa sia solo un controllo narrativo che favorisce le politiche elitarie e di centro-sinistra".