Gaza, ucciso portavoce mascherato di Hamas Abu Obeida da raid Idf su suo appartamento, Katz: “Incontrerà i suoi complici assassini morti”
Il vero nome del portavoce era Hudayfa Samir Abdallah al-Kahlout, alias Abu Obeida ibn al-Jarrah, scelto in onore di uno dei compagni del profeta Maometto. Abu Obeida era riconoscibile dal volto coperto da una kefiah rossa
Considerato un simbolo di Hamas, ammirato in tutto il Medio Oriente e figura di riferimento per i palestinesi, lo storico portavoce mascherato delle brigate Qassam Abu Obeida è stato ucciso nel raid delle Idf contro un condominio del quartiere Rimal di Gaza city. L’operazione, condotta contro l’appartamento che la famiglia del dirigente aveva preso in affitto solo da pochi giorni, è avvenuta nei pressi di un panificio, dove secondo fonti locali sono morte oltre 10 persone. La conferma ufficiale è arrivata da Israele, attraverso il ministro della Difesa Israel Katz, che ha commentato: “Da morto incontrerà molti suoi complici: assassini e stupratori di Hamas”.
Gaza, ucciso portavoce mascherato di Hamas Abu Obeida da raid Idf su suo appartamento, Katz: “Incontrerà i suoi complici assassini morti”
Abu Obeida, membro del gruppo ristretto dei decisori e figura centrale dell’organizzazione, è stato colpito da un missile dell’aeronautica israeliana che ha distrutto due piani del palazzo in cui abitava nel quartiere di Rimal a Gaza City.
Il portavoce di Hamas, riconoscibile dal volto coperto da una kefiah rossa e responsabile della propaganda psicologica del movimento, era da anni considerato da Tel Aviv un bersaglio di altissimo valore. I commentatori, sia arabi che israeliani, evidenziano che la sua eliminazione avrà ripercussioni sul morale non solo dei miliziani, ma anche di parte della popolazione della Striscia che vedeva in lui una voce di riferimento, durante il genocidio in corso.
Il premier Benyamin Netanyahu, aprendo la riunione di governo domenicale, ha confermato con tono sarcastico l’attacco a Obeida: “Spero che non sia più tra noi, ma noto che da parte di Hamas non c’è nessuno che risponda su questa questione”, sottolineando il silenzio improvviso dello speaker del gruppo.
Secondo quanto riferito a Sky News da una fonte palestinese, al momento del bombardamento nell’appartamento si trovavano anche la moglie e i figli del dirigente: “Con l’esplosione sono volate via grandi quantità di banconote. Dopo, membri della brigata al Qassam hanno chiuso l’area intorno all’edificio impedendo a chiunque di avvicinarsi per recuperare i corpi”.
Il vero nome del portavoce era Hudayfa Samir Abdallah al-Kahlout, alias Abu Obeida ibn al-Jarrah, scelto in onore di uno dei compagni del profeta Maometto. La sua prima apparizione pubblica risale al 2006, quando annunciò il rapimento del soldato israeliano Gilad Shalit, tenuto in ostaggio per oltre 5 anni nei tunnel di Gaza fino allo scambio con 1000 detenuti palestinesi.
Negli anni, Obeida si era guadagnato una fama temuta e ammirata: protagonista delle minacce a Israele, volto ricorrente nelle trasmissioni di al Jazeera, fonte di ispirazione persino per canzoni composte in suo onore da artisti arabi. Dopo l'attacco del 7 ottobre, Israele ne aveva diffuso la foto a volto scoperto, segnale inequivocabile che era diventato un obiettivo prioritario.
Con la sua uccisione, restano ormai pochi i leader di vertice ancora in vita nella Striscia. Tra loro Ez al-Din Haddad, comandante della brigata Gaza, che avrebbe modificato il proprio aspetto per sfuggire ai raid israeliani.