Russia, nel 2024 produzione armi 3,5 volte superiore alla Nato, prodotti 4,5mln proiettili di artiglieria contro 1.2mln, costo 4 volte inferiore: 860 invece di 3430€
La produzione di armi russa è aumentata negli ultimi anni,: nel 2022 Mosca produceva 1,25 mln di proiettili di artiglieria, 2 anni dopo ne produce 4,5 milioni. Le sanzioni occidentali hanno avuto impatto pressocché nullo sull'industria bellica russa
La produzione di armi russa è 3,5 volte maggiore di quella della Nato. Secondo i dati disponibili infatti (emersi da un’analisi indipendente condotta dalla società di consulenza Bain & Company), nel 2024 l'industria bellica di Mosca avrebbe prodotto circa 4,5 milioni di proiettili di artiglieria (dagli 1,25 milioni del 2022), a fronte degli 1,2 milioni prodotti da tutti i Paesi aderenti all'Alleanza Atlantica. Non solo una maggiore capacità produttiva, ma anche più economica: produrre un proiettile di artiglieria russo costa circa 1000 euro (860) mentre uno della Nato circa 4 volte tanto (3430 euro).
Un divario molto ampio, se si considera la portata dell'industria bellica dell'Alleanza (Stati Uniti in primis), oltre al fatto che dal 2022 la Russia è sottoposta a pacchetti di sanzioni occidentali a causa della guerra in Ucraina. Eppure l'industria bellica russa sembra non averne risentito.
Russia, nel 2024 produzione armi 3,5 volte superiore alla Nato, prodotti 4,5mln proiettili di artiglieria contro 1.2mln, costo 4 volte inferiore: 860 invece di 3430€
A confermare questi dati sono anche le parole del segretario generale della Nato, Mark Rutte, pronunciate nel corso di un discorso programmatico tenuto a Londra il mese scorso: “L’Alleanza è notevolmente indietro rispetto a Mosca nella produzione di munizioni”. Il 10 giugno, Rutte ha affermato che “in termini di munizioni, la Russia produce in soli tre mesi ciò che l’intera NATO riesce a produrre in un anno”, sottolineando che la macchina bellica russa “sta accelerando, non rallentando”. Ha poi evidenziato il contrasto tra le rispettive capacità economiche, dichiarando: “L’economia della NATO è 25 volte più grande di quella russa. Vale 50mila miliardi di dollari, mentre l’economia della Russia si attesta intorno ai duemila miliardi. Eppure, quest’ultima è in grado di produrre attualmente quattro volte più munizioni dell’intera Alleanza atlantica”.
Attualmente, la Russia si concentra prevalentemente sulla produzione di proiettili d’artiglieria da 122 e 152 mm, mentre il calibro standard in uso alla NATO è leggermente superiore, pari a 155 mm, e viene impiegato principalmente nei sistemi di artiglieria occidentali forniti all’Ucraina dagli alleati. Si ritiene inoltre che Mosca disponga di scorte di munizioni superiori alla sua effettiva capacità produttiva, grazie all’importazione di armamenti dai Paesi alleati.
Stando a quanto riportato da fonti mediatiche ucraine, che citano informazioni dell’intelligence sudcoreana trapelate di recente, la Corea del Nord avrebbe fornito alla Russia circa 12 milioni di proiettili d’artiglieria da 152 mm, destinati all’impiego sul fronte ucraino.
Benché tale cifra non sia verificabile in maniera indipendente, le immagini satellitari analizzate dal Wall Street Journal nel dicembre scorso indicano un notevole ampliamento degli impianti di produzione nordcoreani, nonché un aumento significativo delle spedizioni di armamenti verso la Russia.