Summit Ferragosto in Alaska, il "messaggio di pace" di Putin, lo zar in territorio Usa come Krusciov nel 1959; Trump prossimamente in Russia - RETROSCENA

Ma perché il tycoon e lo zar si incontrano su territorio americano e non in un paese terzo, come ad esempio gli Emirati Arabi o in Turchia, come per i negoziati di Istanbul?

Il 15 agosto Donald Trump e Vladimir Putin si incontreranno nella base militare di Elmendorf-Richardson, situata nella zona nord di Anchorage, in Alaska. Per motivi di sicurezza lo spazio aereo sulla città rimarrà chiuso per tutto il giorno. 

Il summit verterà in primis sul conflitto russo-ucraino; Trump in queste ora ha dichiarato di volere fortemente un accordo di pace, tanto da minacciare "gravi conseguenze" nel caso in cui la guerra continui. I due leader hanno però in agenda altri punti di discussione: dalla cooperazione economica tra i due paesi alle armi nucleari, senza dimenticare l'Artico, area sempre più al centro degli interessi geopolitici ed economici mondiali.

Ma perché il tycoon e lo zar si incontrano su territorio americano e non in un paese terzo, come ad esempio gli Emirati Arabi o in Turchia, come per i negoziati di Istanbul? La risposta la fornisce, ancora una volta, la Storia.

Summit Ferragosto in Alaska, il "messaggio di pace" di Putin, lo zar in territorio Usa come Krusciov nel 1959; Trump prossimamente in Russia - RETROSCENA

La scelta dell'Alaska come luogo del summit non è casuale. Da parte statunitense, ospitare sul proprio suolo Putin e l'incontro che potrebbe decidere le sorti della guerra in Ucraina restituirebbe al mondo un segnale forte, mostrando Trump come mediatore e paciere efficace (come nel caso Azerbaigian-Armenia). A un uomo come il presidente Usa, abituato a volere i riflettori su di sé e a prendersi la scena con forza, la chance di stringere la mano allo zar in territorio a stelle e strisce deve essere sembrata troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire. Se poi consideriamo le mire del tycoon verso il Nobel per la pace, tutto torna.

Dal punto di vista di Mosca invece la situazione è differente. Sicuramente il recarsi dello zar in territorio Usa potrebbe essere visto come un segno di "buona volontà" verso la ricerca di una tregua, e più in generale come un vero e proprio "messaggio di pace". Il presidente della Russia che si reca in America per trattare la pace in un'epoca di tensioni sarebbe senza dubbio un'immagine forte, che non sarà dimenticata molto presto; ed è qui che Vladimir Putin si è lasciato ispirare dal passato.

Prima di lui, un altro leader proveniente da Mosca si era recato negli Stati Uniti in un periodo caratterizzato dalla tensione tra i due paesi: Nikita Krusciov. L'allora leader dell'URSS si recò nel 1959 in America per 13 giorni, ospitato dal presidente Dwight Eisenhower, e promosse l'idea di una "coesistenza pacifica" delle due nazioni, sfidando gli Usa sul piano economico più che militare. La visita di Krusciov portò poi all'epoca del "disgelo" tra le due nazioni, prima della sua rimozione da leader dell'Unione Sovietica. Un momento memorabile che è passato alla storia e a cui Putin si potrebbe essere ispirato.

Inoltre, la scelta dell'Alaska, e in generale degli Stati Uniti, avrebbe anche due motivazioni pratiche: l'Alaska è lo Stato Usa geograficamente più vicino alla Russia; Washington non riconosce la Corte Penale Internazionale dell'Aja, per cui sul suo territorio non è valido il mandato d'arresto internazionale per crimini di guerra che pende su Putin. In altre parole, lo zar non può essere arrestato negli Usa.

Senza contare che la presenza del leader del Cremlino in Alaska porterà poi a un altro traguardo: il viaggio di Trump a Mosca, il primo dalla visita di Barack Obama nel 2013.