Gaza, Smotrich choc attacca Netanyahu: "Il suo piano di occupazione fallirà perché troppo debole: la Striscia va rasa al suolo"
Il ministro ultraconservatore attacca il premier, accusandolo di esitazione in guerra su Gaza e minaccia di far cadere il governo se non cambia strategia militare radicale
Nuove dichiarazioni choc da parte del ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich, che ha attaccato duramente il premier Benjamin Netanyahu: "Il suo piano di occupazione di Gaza City fallirà completamente, perché è troppo debole, troppo morbido: la Striscia va rasa al suolo".
Gaza, Smotrich choc attacca Netanyahu: "Il suo piano di occupazione fallirà perché troppo debole: la Striscia va rasa al suolo"
Il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich, esponente di estrema destra e alleato di governo di Benjamin Netanyahu, ha lanciato un duro attacco al premier, dichiarando pubblicamente di aver "perso la fiducia" nella capacità del primo ministro di condurre la guerra contro Hamas a Gaza verso una vittoria definitiva. In un video condiviso sui social dopo lo shabbat, Smotrich ha definito il piano attuale "troppo morbido e inefficace", criticando la scelta di Netanyahu di rimandare un’azione militare più drastica e di non licenziare il capo di Stato maggiore Eyal Zamir, ritenuto un ostacolo alla piena occupazione della Striscia di Gaza.
La linea di Smotrich si distingue per un rigore militare estremo e per la richiesta di una rapida e totale distruzione di Gaza City, in contrasto con l’approccio più graduale di Netanyahu. Nonostante le critiche, il ministro non ha alcuna intenzione di dimettersi e continua a sostenere il governo, pur mantenendo una posizione di forte pressione interna che rischia di destabilizzare l’esecutivo. Il suo partito, il piccolo Rzp, minaccia di far cadere il governo qualora non si modifichi la strategia attuale.
La contrapposizione interna si inserisce in un contesto politico complesso: da un lato, la destra ultranazionalista di Smotrich spinge per un annientamento totale di Hamas e l’annessione di ampie zone di Gaza; dall’altro, c’è chi, come il leader liberale Yair Lapid, propone una collaborazione per rovesciare Netanyahu e promuovere un cambio di rotta che includa una soluzione più equilibrata, sebbene mai apertamente filo-palestinese.
Netanyahu, dal canto suo, ignora le critiche e continua a negare il diritto a uno Stato palestinese, definendo qualsiasi concessione un "suicidio nazionale".