Hiroshima, 80 anni fa bombardiere Usa B29 Enola Gay sganciò bomba atomica Little Boy sulla città giapponese, 140mila vittime, 120 delegazioni alla cerimonia

Il 6 agosto 1945 la prima bomba atomica mai usata in guerra detonava, uccidendo migliaia di persone. Alla cerimonia presenti oltre 55.000 persone, tra cui rappresentanti di ben 120 Paesi, ma nessun leader mondiale

Oggi, mercoledì 6 agosto, Hiroshima ha commemorato l’80° anniversario del bombardamento atomico da parte degli Stati Uniti. Molti sopravvissuti, ormai anziani, hanno espresso frustrazione per il crescente appoggio che i leader mondiali stanno dando alle armi nucleari come strumento di deterrenza. Con un’età media che supera gli 86 anni e un numero di testimoni diretti in rapido calo, per molti questa potrebbe essere stata l’ultima grande cerimonia commemorativa. Presenti oltre 55mila persone e 120 delegazioni, ma nessun leader mondiale.

80 anni fa, alle 8:15, il bombardiere statunitense B29 Enola Gay sganciava la bomba atomica Little Boy sulla città giapponese, la prima mai usata in guerra: l'ordigno esplose a circa 600 metri da terra, il bilancio fu devastante. Circa 140.000 persone morirono entro la fine dell'anno, molte all'istante, altre per ustioni e radiazioni. Tre giorni dopo, un secondo attacco colpì Nagasaki.

Hiroshima, 80 anni fa bombardiere B29 Enola Gay sganciò bomba atomica Little Boy sulla città giapponese, 140mila vittime, 120 delegazioni alla cerimonia

La cerimonia si è svolta, come da tradizione, nel Parco della Pace di Hiroshima, accanto al Genbaku Dome, l’iconico edificio sopravvissuto all’esplosione e oggi simbolo universale della tragedia nucleare. Alle 8:15 in punto il rintocco solenne della campana ha segnato l’inizio di un minuto di silenzio collettivo. Sopravvissuti, familiari delle vittime, scolaresche, rappresentanti religiosi e diplomatici si sono uniti in raccoglimento, rievocando l’istante in cui la città fu annientata.

"Tra 10 o 20 anni non ci sarà più nessuno a tramandare questa triste esperienza", ha detto Minoru Suzuto, 94 anni, inginocchiandosi davanti al cenotafio in memoria delle vittime. Sopravvissuto al bombardamento, Suzuto è uno degli ultimi testimoni diretti di Hiroshima.

Nel suo intervento, il sindaco di Hiroshima, Kazumi Matsui, ha messo in guardia contro "la tendenza sempre più marcata verso il riarmo militare in tutto il mondo". "Questi sviluppi ignorano palesemente le lezioni che la comunità internazionale avrebbe dovuto imparare dalle tragedie della storia", ha dichiarato. Ha poi aggiunto che tale direzione "minaccia di far crollare i quadri di costruzione della pace che così tanti hanno lavorato così duramente per costruire" e ha esortato le nuove generazioni a riconoscere che "politiche sbagliate" potrebbero portare a conseguenze "totalmente disumane".

Anche il primo ministro giapponese, Shigeru Ishiba, ha preso parte alla cerimonia, sottolineando che il Giappone ha il compito di "assumere la guida verso un mondo senza armi nucleari". 

Il premier Ishiba, pur ribadendo l’impegno del governo giapponese per un mondo privo di armi nucleari, ha anche difeso il possesso di tali armi a scopo di deterrenza. Tokyo ha versato risarcimenti ai veterani di guerra e alle loro famiglie, ma non alle vittime civili. Gli Stati Uniti, dal canto loro, non hanno mai riconosciuto ufficialmente la responsabilità per la morte di migliaia di civili innocenti.

Nonostante sia l'unico Paese ad aver subito un attacco nucleare, il Giappone non aderisce al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari, per via della sua alleanza con gli Stati Uniti (i responsabili del bombardamento).