Gaza, appello di oltre 600 tra ex capi Idf, Mossad e Shin Bet a Trump: “Convinca Netanyahu a porre fine a guerra, Hamas non è un problema”
L’iniziativa contro il genocidio in corso nella Striscia, senza precedenti per il numero e il calibro dei firmatari, include nomi di spicco dell’establishment militare e dell’intelligence israeliana: 3 ex capi del Mossad , 5 ex direttori dello Shin Bet e 3 ex capi di stato maggiore dell’Idf
Oltre 600 funzionari della sicurezza israeliani in pensione, tra cui ex capi dell’Idf, del Mossad e dello Shin Bet, hanno scritto al presidente degli Stati Uniti Donald Trump per chiedergli di fare pressione sul premier Benjamin Netanyahu affinché ponga fine alla guerra nella Striscia di Gaza e al relativo genocidio. Nella lettera, resa pubblica dal movimento Csi (Comandanti per la sicurezza di Israele), gli ex funzionari sostengono che Hamas non rappresenti più una minaccia strategica per Israele e che la prosecuzione del conflitto stia danneggiando l’identità stessa dello Stato ebraico.
Gaza, appello di oltre 600 tra ex capi Idf, Mossad e Shin Bet a Trump: “Convinca Netanyahu a porre fine a guerra, Hamas non è un problema”
L’iniziativa, senza precedenti per il numero e il calibro dei firmatari, include nomi di spicco dell’establishment militare e dell’intelligence israeliana: 3 ex capi del Mossad (Tamir Pardo, Efraim Halevy, Danny Yatom), 5 ex direttori dello Shin Bet (Nadav Argaman, Yoram Cohen, Ami Ayalon, Yaakov Peri, Carmi Gilon) e 3 ex capi di stato maggiore dell’Idf (Ehud Barak, Moshe “Bogie” Ya’alon, Dan Halutz).
"Secondo il nostro giudizio professionale, Hamas non rappresenta più una minaccia strategica per Israele e la nostra esperienza ci dice che Israele ha tutto ciò che serve per gestire le residue capacità terroristiche, a distanza o in altro modo", hanno scritto gli ex funzionari nella missiva.
A parlare in modo ancor più diretto è Ami Ayalon, ex numero uno dello Shin Bet, che in un video diffuso in occasione della pubblicazione della lettera ha dichiarato: "Questa guerra non è più una guerra giusta e sta portando lo Stato di Israele a perdere la sua identità".
L’appello è rivolto direttamente a Donald Trump, definito come un interlocutore ancora influente presso l’opinione pubblica israeliana: "A nome del Csi, il più grande gruppo israeliano di ex generali dell'esercito, del Mossad, dello Shin Bet, della polizia e di corpi diplomatici equivalenti, vi esortiamo a porre fine alla guerra a Gaza. L'avete fatto in Libano. È ora di farlo anche a Gaza".
Nel documento, i firmatari sottolineano che "l'Idf ha da tempo raggiunto i 2 obiettivi che potevano essere raggiunti con la forza: smantellare l'esercito e il governo di Hamas". Ma aggiungono che il terzo obiettivo, considerato il più importante, è tuttora irrisolto: "riportare a casa tutti gli ostaggi", un compito che – secondo loro – può essere raggiunto solo attraverso un accordo politico.
"Rintracciare i restanti alti funzionari di Hamas può essere fatto più tardi", scrivono ancora, "ma gli ostaggi non possono aspettare".
Nella parte conclusiva dell'appello, gli ex vertici della sicurezza israeliana si rivolgono di nuovo a Trump sottolineando: "La vostra credibilità presso la stragrande maggioranza degli israeliani rafforza la vostra capacità di guidare il primo ministro Netanyahu e il suo governo nella giusta direzione".
La lettera si chiude con un messaggio chiaro e articolato: "Porre fine alla guerra, riportare indietro gli ostaggi, porre fine alle sofferenze e formare una coalizione regionale-internazionale che aiuti l'Autorità Nazionale Palestinese (una volta riformata) a offrire ai cittadini di Gaza e a tutti i palestinesi un'alternativa ad Hamas e alla sua ideologia perversa".