Pfizergate, von der Leyen ammette colpevolezza e rinuncia al ricorso, definitiva sentenza su mancata trasparenza su acquisto 1,8 mld dosi vaccino Covid

Una mossa sinonimo di arrendevolezza e che ammette di fatto la colpevolezza della presidente della Commissione Ue. Anche se potrebbe non essere così facile arrivare a quei messaggi

Novità sullo scandalo Pfizergate: Ursula von der Leyen ha rinunciato a fare ricorso dopo la sentenza dello scorso maggio, ammettendo di fatto la sua colpevolezza. È infatti scaduto il termine valido entro cui presentare appello e la Commissione Ue ha deciso di non avvalersene. La sentenza del tribunale sosteneva come von der Leyen dovesse rendere legittimo l’accesso agli atti, vale a dire agli sms che si era scambiata con il ceo di Pfizer Albert Bourla per l’acquisto di 1,8 miliardi di dosi su 4,2 totali per 35 miliardi di euro


Pfizergate, von der Leyen ammette colpevolezza e rinuncia al ricorso, definitiva sentenza su mancata trasparenza su acquisto 1,8 mld dosi vaccino Covid

Niente ricorso da parte di Ursula von der Leyen sullo scandalo Pfizergate. Una mossa sinonimo di arrendevolezza e che ammette di fatto la colpevolezza della presidente della Commissione Ue. Anche se potrebbe non essere così facile arrivare a quei messaggi, e un assist potrebbe darlo lo stesso tribunale Ue che l'ha bocciata lo scorso maggio: "Il recupero potrebbe risultare tecnicamente difficile". Un portavoce della Commissione ha dichiarato che verrà ora fornita "una spiegazione più dettagliata sul motivo per cui non detiene i documenti richiesti".

Lo stesso ha aggiunto che la sentenza "non ha messo in discussione la politica della Commissione in materia di registrazione e accesso ai documenti", asserendo che l’istituzione "resta pienamente impegnata a  mantenere trasparenza, responsabilità e comunicazione chiara con tutti gli interlocutori, incluse le istituzioni dell’Ue, la società civile e i portatori di interesse".

Qualche settimana fa è stata bocciata al fotofinish una mozione di sfiducia presentata dall'europarlamentare Piperea, 175 sì e 360 no. Tuttavia, solo metà dell’aula ha votato per salvarla e von der Leyen ha raccolto 41 voti in meno rispetto a quando era stata riconfermata a Palazzo Berlaymont.