Ucraina, Russia risponde a Trump: “Ultimatum a Kiev e non a noi, loro interrompono colloqui”, Peskov: “Immuni a queste cose”
La presidente del Consiglio della Federazione Russa, Valentina Matviyenko, ha dichiarato a margine di un incontro a Ginevra: “Gli ultimatum, come li chiamano i giornalisti, sono ben lungi dall'essere un mezzo efficace per risolvere conflitti e gravi contraddizioni. Se c'è bisogno di ultimatum, dovrebbero essere indirizzati alla parte ucraina, perché sono loro a interrompere i colloqui di pace”
Mosca risponde con fermezza alle ultime dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che aveva annunciato un ultimatum di 10 giorni alla Russia per risolvere la questione in Ucraina. Il messaggio che arriva dal Cremlino è chiaro: se ci sono colpe da addossare per l’interruzione dei negoziati di pace, queste vanno cercate a Kiev, non a Mosca. Si fa sentire anche il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov: “Siamo immuni a queste cose”.
Russia risponde a Trump, Mosca al tycoon: “Ultimatum a Kiev e non a noi, loro interrompono colloqui”, Peskov: “Immuni a queste cose”
A ribadirlo è la presidente del Consiglio della Federazione Russa, Valentina Matviyenko, che ha parlato con i giornalisti a margine di un incontro a Ginevra. “Gli ultimatum, come li chiamano i giornalisti, sono ben lungi dall'essere un mezzo efficace per risolvere conflitti e gravi contraddizioni. Se c'è bisogno di ultimatum, dovrebbero essere indirizzati alla parte ucraina, perché sono loro a interrompere i colloqui di pace”, ha dichiarato Matviyenko, in risposta alla linea dura espressa da Trump.
L’affermazione di Matviyenko non è isolata. Dal Cremlino arriva anche la replica del portavoce Dmitri Peskov, che ridimensiona le minacce statunitensi sul fronte economico, sottolineando la resilienza del sistema russo di fronte alle pressioni dell’Occidente. “L'economia russa funziona con successo nonostante le sanzioni occidentali”, ha detto rispondendo a una domanda dell’agenzia Tass sull’eventualità di nuove misure punitive da parte di Washington.
Il Cremlino, almeno per ora, sceglie di non entrare nel merito delle dichiarazioni del presidente americano, ma precisa che le sue parole sono state prese in considerazione. “Teniamo conto delle dichiarazioni di Donald Trump sulle minacce di sanzioni e non prevediamo di fornire commenti dettagliati in questo momento”, ha aggiunto Peskov. Poi, una stoccata che riassume la posizione di Mosca: “Stiamo vivendo da molto tempo sotto un'enorme quantità di sanzioni; la nostra economia funziona. Certamente, abbiamo già acquisito una certa immunità a questo riguardo”.