Accordo Stati Uniti-Giappone per riduzione dazi dal 25 al 15%, Tokyo investirà $550mld nel farmaceutico e in semiconduttori Usa, Nikkei a +3,6%
Con la riduzione dei dazi da parte del dealmaker Trump, che andavano a colpire soprattutto il settore dell’automotive giapponese, Tokyo ha annunciato anche una maggiore impotazione di riso dagli States. Il premier Ishiba verso le dimissioni dopo sconfitta elettorale
Il dealmaker Donald Trump annuncia un accordo tra gli Usa e il Giappone per la riduzione dei dazi reciproci dal 25% al 15%. In cambio, il Giappone investirà fino a 550 miliardi di dollari negli Stati Uniti, con focus sui settori farmaceutico e dei semiconduttori. Il Nikkei regiustra un rialzo e chiude a +3,6%. Nonostante ciò, il futuro politico del premier Ishiba resta incerto: dopo la sconfitta elettorale va verso le dimissioni.
Dazi Trump, accordo Usa-Giappone per riduzione tariffe dal 25 al 15%, Tokyo investirà $550mld nel farmaceutico e in semiconduttori, Nikkei a +3,6%
Donald Trump ha annunciato, dopo un accordo con Tokyo, l’introduzione di dazi del 15% sulle importazioni dal Giappone e del 19% su quelle dalle Filippine. Le misure rientrano in una strategia più ampia di dealmaking, dopo le minacce di tariffe unilaterali su diversi partner americani a partire dall’1 agosto. Al momento, il tycoon ha reso pubblici accordi solo con Giappone, Filippine, Regno Unito, Vietnam e Indonesia.
“Abbiamo appena chiuso un enorme accordo con il Giappone” in base al quale il paese “pagherà tariffe reciproche agli Stati Uniti del 15%”, ha scritto Trump su Truth Social. Un passo indietro rispetto ai precedenti dazi del 25% imposti in particolare sul comparto automobilistico, che da solo impiega l’8% della forza lavoro giapponese. In precedenza, le merci nipponiche erano soggette a dazi medi del 10%.
Il nuovo accordo, oltre a rimodulare l’imposizione tariffaria, prevede che Tokyo investa negli Stati Uniti fino a 550 miliardi di dollari. Trump ha parlato di “investimenti per un valore di 550.000 milioni di dollari negli Stati Uniti, che riceveranno il 90% dei benefici” e della creazione di “centinaia di migliaia di posti di lavoro”. “Forse la cosa più importante è che il Giappone aprirà il suo paese al commercio, che include auto e camion, riso e altri prodotti agricoli”, ha sottolineato il presidente Usa.
A dettagliare i contenuti dell’accordo è stato il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba, che ha illustrato un pacchetto di investimenti orientati alla sicurezza delle catene di approvvigionamento. “Il pacchetto include prestiti e garanzie da parte di istituzioni affiliate al nostro governo per consentire alle aziende giapponesi di costruire catene di approvvigionamento resilienti in settori chiave come i prodotti farmaceutici e i semiconduttori”, ha spiegato.
Sul fronte agricolo, Tokyo si impegna ad aumentare le importazioni di riso statunitense, anche se “all’interno della quota esente da dazi già esistente”, ha precisato Ishiba. In base alle regole WTO in vigore dal 1995, il Giappone importa ogni anno circa 770mila tonnellate di riso duty-free, di cui il 45% proveniente dagli Stati Uniti nell’ultimo esercizio fiscale. Il tema del riso ha rappresentato uno dei nodi più delicati nei negoziati, anche per le implicazioni elettorali legate alla base rurale del partito di governo giapponese.
Secondo Kristina Clifton, senior economist presso la Commonwealth Bank of Australia, l’accordo “è un risultato migliore delle attese” per Tokyo, considerata l’alternativa di dazi unilaterali. Per Kazutaka Maeda del Meiji Yasuda Research Institute, “con un’aliquota tariffaria del 15%, mi aspetto che l’economia giapponese eviti la recessione”.
I mercati hanno reagito positivamente all’intesa. Il Nikkei 225 ha registrato un balzo del +3,6% a ridosso della chiusura delle contrattazioni. Tuttavia, sul piano politico interno, si moltiplicano le voci di un possibile passo indietro del premier Ishiba, indebolito dalla recente sconfitta elettorale che ha privato la coalizione di governo della maggioranza in entrambe le Camere. Secondo Yomiuri Shimbun, l’annuncio delle dimissioni potrebbe arrivare entro fine mese; altre fonti parlano di agosto.