Gaza, bambina di 4 anni Razan Abu Zaher morta di fame e malnutrizione dopo 40 giorni di agonia in ospedale, come lei altri 18 decessi in 24 ore
Il corpo di Razan Abu Zaher, ormai ridotto allo scheletro, è stato trovato “disteso su una lastra di pietra”. Sua madre, Tahrir Abu Daher, aveva raccontato: “La sua salute era ottima prima della guerra, ma dopo la guerra le sue condizioni hanno iniziato a peggiorare a causa della malnutrizione. Non c'è nulla che possa rafforzarla”
Razan Abu Zaher, una bambina di appena 4 anni, è morta domenica in un ospedale del centro di Gaza a causa della fame e della malnutrizione, dopo 40 giorni di agonia. Nelle stesse 24 ore, secondo il Ministero della Salute palestinese, si sono registrati altri 18 decessi legati alla carestia. Razan è solo una delle tante giovani vittime di una crisi umanitaria che si aggrava giorno dopo giorno. Il suo corpo scheletrico è stato trovato disteso su una lastra di pietra.
Gaza, bambina di 4 anni Razan Abu Zaher morta di fame e malnutrizione dopo 40 giorni di agonia in ospedale, come lei altri 18 decessi in 24 ore
La morte di Razan Abu Zaher ha scosso la comunità internazionale. La piccola, quattro anni appena, si è spenta in un ospedale del centro di Gaza dopo 40 lunghissimi giorni di agonia causati dalla fame e dalla malnutrizione. A riferirlo è una fonte medica citata dalla CNN, secondo cui il suo corpo, ormai ridotto allo scheletro, è stato trovato “disteso su una lastra di pietra”.
Razan era ricoverata da quasi due settimane quando la CNN l'ha incontrata per la prima volta, un mese fa. Era già terribilmente deperita, denutrita, affamata. Sua madre, Tahrir Abu Daher, aveva raccontato: “La sua salute era ottima prima della guerra, ma dopo la guerra le sue condizioni hanno iniziato a peggiorare a causa della malnutrizione. Non c'è nulla che possa rafforzarla”.
A Gaza si muore di fame. Secondo i dati ufficiali diffusi dal Ministero della Salute palestinese, sono almeno 76 i bambini che hanno perso la vita per malnutrizione dall’inizio del conflitto nell’ottobre 2023, insieme a 10 adulti. Ma ciò che allarma ancora di più è che “la maggior parte di questi decessi si è verificata da quando le autorità israeliane hanno imposto il blocco all'inizio di marzo”, come ha dichiarato l’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Solo negli ultimi 3 giorni sono morti almeno altri 4 bambini. Il più giovane aveva appena 3 mesi. Nelle ultime 24 ore, i decessi legati alla fame sono stati 18. Numeri che parlano da soli, descrivendo un genocidio che si intensifica con il passare dei giorni.
La morte di Razan arriva nel pieno di una crisi alimentare acuta. Dopo il blocco imposto da Israele a inizio marzo, gli aiuti umanitari diretti alla Striscia di Gaza sono stati drasticamente ridotti. Il divieto è stato parzialmente revocato a fine maggio, ma secondo le agenzie umanitarie le forniture che riescono a raggiungere il territorio restano “troppo esigue per sostenere la popolazione”.
Israele giustifica il blocco accusando Hamas di appropriarsi degli aiuti per trarne profitto — una versione che Hamas nega. Le autorità israeliane puntano anche il dito contro le Nazioni Unite, accusandole di non ritirare gli aiuti pronti a entrare. L’ONU, dal canto suo, afferma che spesso sono le forze israeliane a impedire il trasporto degli aiuti dentro Gaza, lasciando molti convogli fermi in attesa di autorizzazione.