Vaccino Covid, von der Leyen ignora condanna del 2024 su mancata trasparenza contratti per acquisto 1 mld dosi per 2,7 mld € e non pubblica clausole indennizzo
L'allarme arriva dall'avvocato Arnaud Durand, che nel luglio del 2024 ottenne una sentenza favorevole dalla Corte di Giustizia Europa sull'obbligo di pubblicazione delle clausole di indennizzo contenute nei contratti di acquisto dei vaccini Covid
La Commissione Ue guidata da Ursula Von der Leyen non ha rispettato una sentenza della Corte di Giustizia, in cui è stato sancito l'obbligo di rendere pubbliche le clausole di indennizzo contenute nei contratti di acquisto per un miliardo di dosi dei vaccini Covid per oltre 2,7 miliardi di euro. La decisione della CGUE risale al 17 luglio 2024 e consiste in una sentenza definitiva, in quanto la Commissione europea non ha mai impugnato la decisione giudiziaria, che è quindi esecutiva.
Vaccini Covid, Von der Leyen ignora condanna del 2024 su mancata trasparenza contratti per acquisto 1 mld dosi per 2,7 mld € e non pubblica clausole indennizzo
Il termine per l'esecuzione di una sentenza del tribunale europeo è stimato in circa due o tre mesi: in questo caso si parla invece di un ritardo nell'applicazione di quasi un anno. Nonostante la notifica della messa in mora di circa sei mesi fa, dell'avvocato Arnaud Durand ha ritenuto il comportamento di Ursula von der Leyen come "una mancanza di trasparenza di fondamentale importanza, che va contro a tutti i valori dello Stato di diritto".
Durand ha poi fatto sapere di aver depositato una richiesta di udienza davanti alla Corte di Giustizia Europea in data 5 maggio 2025, sottolineando la natura unica del caso: contratti per un valore di 2,7 miliardi di euro per un milione di dosi di vaccini Covid comprati dall'Unione Europea, 2089 persone che hanno fatto ricorso e oltre 285 mila sostenitori.
L'avvocato poi denuncia la totale non trasparenza e parzialità delle Corti di giustizia europee: circa 3782 domande di cittadini europei sono state respinte senza alcuna argomentazione, nonostante la situazione fosse del tutto identica a quella dei primi 2089 ricorrenti. Le argomentazioni si sono basate su una dichiarazione la cui origine è rimasta segreta e senza che fosse consentito di prendere visione delle conclusioni della Commissione Europea.