Cena Vertice Nato all'Aja, Meloni e Trump seduti vicini, nel menù tonno scottato, filetto e cioccolata per festeggiare il ritorno agli armamenti
Giorgia Meloni e Donald Trump si sono seduti vicini alla prima cena del vertice Nato del 25 e 26 giugno a L'Aia. I due hanno dimostrato un affiatamento politico sempre più evidente, concordando entrambi sul riarmo mondiale e su una nuova discesa della cortina di ferro fra Occidente e Oriente
Alla prima cena del vertice Nato a L'Aja del 24 giugno, la premier Giorgia Meloni e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump si sono seduti uno a fianco all'altra. Al tavolo con loro, anche il re dei Paesi Bassi Guglielmo Alessandro, il segretario dell'Alleanza atlantica Mark Rutte, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il presidente della Repubblica Ceca Ceca Petr Pavel. Nel menù, tonno scottato, filetto di vitello e torta al cioccolato per discutere della corsa agli armamenti.
Nel menù, tonno scottato, filetto di vitello e crostata al cioccolato, ma le attenzioni di Trump e Meloni sono state dedicate solamente al riarmo mondiale e alla discesa di una nuova cortina di ferro. La premier ha dimostrato, come anticipato al Parlamento italiano, la sua sottomissione alla Casa Bianca.
Cena Vertice Nato all'Aja, Meloni e Trump seduti vicini, nel menù tonno scottato, filetto e cioccolata per festeggiare il ritorno agli armamenti
In occasione del vertice Nato, il re e la regina d'Olanda hanno ospitato una cena in onore dei Capi di Stato giunti a L'Aja per il vertice. Al ricevimento ha preso parte anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, le massime cariche dell'Unione Europea e i rappresentanti dei quattro partner indo-pacifici, ossia Australia, Giappone, Corea del Sud e Nuova Zelanda.
Durante il pasto, Trump e Meloni hanno parlato a lungo della questione mediorientale. Fonti vicine ai due capi di Stato, hanno riportato che i temi principali di conversazione sono stati la recente tregua tra Iran e Israele e i rischi di una nuova escalation globale. I due avrebbero condiviso le proprie preoccupazioni, ma anche strategie per favorire una soluzione diplomatica, capace di contenere scontri futuri. Il primo ministro tricolore avrebbe ribadito come la situazione nella regione resti complicata e richieda una risposta ferma e condivisa.
Meloni ha anche confermato ufficialmente l'aumento della spesa per la difesa italiana richiesta da Trump, che passerà dal 2% del Pil fino al 5% entro il 2035.