Nato, la Spagna spacca il fronte guerrafondaio: "Obiettivo 5% del pil per la Difesa entro il 2035 irragionevole, va contro nostra visione del mondo"

La Spagna non ne vuole sapere di sottostare all'intesa. E lo ha messo nero su bianco tramite una lettera inviata da Sanchez a Rutte

La Spagna spacca il fronte guerrafondaio costituito dalla richiesta della Nato di arrivare al 5% del pil per la Difesa entro il 2035. In una lettera indirizzata al numero uno degli Alleati Mark Rutte, il premier spagnolo Sanchez sostiene come una mossa del genere sia "irragionevole e controproducente". Madrid "non potrà impegnarsi a raggiungere un obiettivo di spesa specifico in termini di Pil in occasione di questo vertice (a l'Aia dal 24 al 26 giugno, ndr)".

Nato, la Spagna spacca il fronte guerrafondaio: "Obiettivo 5% del pil per la Difesa entro il 2035 irragionevole"

Se la Nato pensava di aver trovato un accordo per raggiungere l'obiettivo del 5% del pil per la Difesa entro il 2035, si sbagliava. L'Alleanza Atlantica deve fare i conti con la Spagna, che non ne vuole sapere di sottostare all'intesa. E lo ha messo nero su bianco tramite una lettera inviata da Sanchez a Rutte

La cifra richiesta "non è necessaria per adempiere ai nostri impegni nei confronti dell’Alleanza e non ha nulla a che vedere con il livello di impegno nella difesa collettiva". La Spagna ha calcolato che una spesa nazionale del 2,1% "sarà sufficiente per acquisire e mantenere tutto il personale, le attrezzature e le infrastrutture richieste dall’Alleanza". Alcuni "dovranno raggiungere il 5 per cento del loro Pil, altri meno – insiste Sanchez -, e tale asimmetria dovrebbe essere rispettata con ogni mezzo, perché è insita nei principi operativi stessi della Nato".

Tale livello di spesa militare "sarebbe incompatibile con il nostro Stato sociale e la nostra visione del mondo", secondo il premier spagnolo. Per la Spagna, "come per altri Paesi Nato", raggiungere il 5% del Pil "sarà impossibile a meno che non si paghi il prezzo di un aumento delle tasse per la classe media, di tagli ai servizi pubblici e alle prestazioni sociali per i cittadini e di una riduzione dell’impegno a favore della transizione verde e della cooperazione internazionale allo sviluppo". Sacrifici che, "in quanto alleato sovrano", la Spagna "sceglie di non fare".

In chiusura di lettera, Sanchez suggerisce a Rutte di adottare una "formula che riconosca il percorso di ciascun alleato per raggiungere i rispettivi obiettivi di capacità e renda facoltativo l’obiettivo di spesa, oppure che escluda la Spagna dall’applicazione dell’obiettivo di spesa".