Marcia globale per Gaza dalla Tunisia bloccata dall'Egitto: "Mai autorizzata", adesioni da 54 Paesi, 35 italiani rilasciati e 7 rimpatriati

L'intenzione sarebbe di arrivare fino al valico di Rafah il 15 giugno, al confine con la Palestina, presidiato dalle forze militari israeliane. Tuttavia, ci sono stati dei problemi non da poco

La marcia globale per Gaza partita dalla Tunisia è stata bloccata dall'Egitto. Il Cairo ha fatto sapere di non averla "mai autorizzata". Le adesioni erano arrivate da 54 Paesi di tutto il mondo. 35 gli italiani che sono stati prima fermati e poi rilasciati, 7 quelli rimpatriati. L'obiettivo era ed è tuttora quello di arrivare al valico di Rafah il 15 giugno.

Marcia globale per Gaza dalla Tunisia bloccata dall'Egitto: "Mai autorizzata"

Una grande marcia pacifica e globale per Gaza, partita dalla Tunisia, è stata bloccata dall'Egitto. 54 i Paesi a cui hanno aderito,  tra cui anche l'Italia. L'iniziativa aveva preso piede nelle ultime settimane, portando migliaia di persone a spostarsi verso l'Egitto. Gli organizzatori hanno dichiarato che il programma non cambia. L'intenzione sarebbe di arrivare fino al valico di Rafah, il confine con la Palestina che è presidiato dalle forze militari israeliane, per denunciare il genocidio in corso.

Tuttavia, ci sono stati dei problemi non da poco. Fermi ed espulsioni hanno coinvolto questa marcia globale, con testimoni che parlano di "vere e proprie deportazioni". Coinvolti anche italiani, tra cui due studenti, Andrea Usala e Vittoria Antonioli Arduini.

Così Antonietta Chiodo, portavoce italiana della Global March to Gaza: "È stata ideata da persone che da tutta la vita lavorano con il popolo palestinese e con le popolazioni sotto assedio. Ma la chiamata è per tutti: se ci uniamo possiamo le cambiare le cose, i popoli possono cambiare le cose, per fermare il genocidio di Israele". La donna ha anche denunciato: "Tutte le persone arrivate dall'Italia sono state fermate, gli sono stati ritirati i documenti e sono stati deportati. Molti di questi sono stati rimpatriati nelle scorse ore, altri sono stati caricati su dei pullman. Si parla di vere e proprie deportazioni e questo è assolutamente inaccettabile. Abbiamo degli italiani che si sono imbarcati e stanno viaggiando in questo preciso momento. Tutti gli occidentali vengono rimpatriati o deportati", ha detto.