Gaza, Meloni donna, madre, cristiana e primo ministro quando le fa comodo, complice del genocidio col rinnovo memorandum Italia-Israele
Il nostro governo di destra, presieduto dalla signora Meloni in un sol colpo ha pugnalato al cuore due volte la nostra nazione: con il rinnovo dell’accordo militare con lo stato sionista e con il decreto sicurezza
Il nostro governo di destra, presieduto dalla signora Meloni in un sol colpo ha pugnalato al cuore due volte la nostra nazione. Primo, lo ha reso complice del crimine di genocidio contro il popolo palestinese con il rinnovo dell’accordo militare con lo stato sionista guidato dallo sterminatore di bambini Bibi Netanyahu. Secondo, con il decreto sicurezza ha distrutto l’eredità del mahatma Gandhi infangando la nostra democrazia.
Il marchio di Caino della complicità in genocidio non verrà certo cancellato dalla canea dei vari esponenti della destra che starnazzano di “ondata montante di antisemitismo”, “Israele ha diritto a difendersi”, ”tutta colpa di Hamas col sette ottobre” e via sproloquiando. La definizione inequivocabile di “genocidio intenzionale” non è del saltimbanco Moni Ovadia, bensì del professor Amos Goldberg, docente di storia dell’Olocausto nel dipartimento di Storia ebraica all’Università Ebraica di Gerusalemme. Quanto al decreto sicurezza sarà bene chiarire che il buon cittadino non è un suddito che accetta passivamente le grida liberticide del governo autoritario il quale si vuole signore dei suoi comportamenti. E’ il momento di ricordare che la parola stessa cittadino nasce da una cultura rivoluzionaria che implica il diritto a ribellarsi a leggi ingiuste. Se non ricordo male il nostro presidente del consiglio, signora Giorgia Meloni, in Spagna, davanti ad una platea di vibranti tifosi di una destra destra tuonò un memorabile slogan: "Yo soy Giorgia, una mujer, una madre, una cristiana”.
Dunque Giorgia (come le piace essere chiamata) è prima di tutto una donna. Ma se lo ricorda quante lotte, quanti atti di disubbidienza civile, quante botte delle polizie, quante cariche violente sono state subite con sacrificio di se stesse da magnifiche donne ribelli perché la donna Giorgia avesse la titolarità per diventare prima cittadina di un Paese? E la madre, (alla quale esprimo la mia più sincera solidarietà per l’infame minaccia rivolta a sua figlia Ginevra) ha la più pallida idea di cosa stiano passando le madri palestinesi? Le dedico come stimolo la storia di Rim, una madre palestinese che per dare alla luce la sua terza creatura, come atto d’amore e di resistenza nell’attuale inferno di Gaza, si è sottoposta ad un Cesareo senza anestesia, perché lo sa? Giorgia cara, a Gaza non ci sono medicine, quindi niente anestesia. Dal popolo palestinese abbiamo solo da imparare, glielo dice un ebreo e questo ebreo antisionista, le ricorda, anche se non ne avrebbe titolo, che essere cristiana significa essere vicino agli ultimi, ai sofferenti, ai diseredati. Quindi, last but not least, il capo del governo dovrebbe sapere che la sottocultura della repressione crea solo lacerazioni, Solo la giustizia sociale redime una società.
Di Moni Ovadia