Alessandro Coatti ucciso in Colombia, gli esperti: "firma dei paramilitari" ma gli inquirenti escludono legami con narcotraffico, trovate le gambe mutilate
Secondo gli esperti la responsabilità sarebbe del Clan del Golfo e delle Autodefensas Conquistadores de la Sierra; le ipotesi delle indagini: vittima di truffa o vincolo amoroso pericoloso
Alessandro Coatti "potrebbe essere stato ucciso dai paramilitari colombiani", è questa l'ipotesi degli esperti che ipotizzano la responsabilità di organizzazioni come il Clan del Golfo e delle Autodefensas Conquistadores de la Sierra. Secondo gli inquirenti invece, sarebbe da escludere ogni legame dell'omicidio del biologo 42enne italiano con il narcotraffico. Rimango aperte tutte le ipotesi che vanno dalla truffa a una relazione amorosa. In entrambi i casi, secondo le indagini, il ricercatore sarebbe finito in una situazione pericolosa in maniera involontaria. Nel frattempo sono state ritrovate le gambe mutilate di Coatti in un sacco del caffè: è il terzo ritrovamento in diverse parti della città.
Alessandro Coatti ucciso e fatto a pezzi in Colombia, gli esperti: "Omicidio è firma dei paramilitari" ma gli inquirenti escludono legami con narcotraffico
Continuano le indagini sul giallo attorno all'omicidio del 42enne biologo italiano Alessandro Coatti avvenuto in Colombia, il cui corpo fatto a pezzi è stato ritrovato in tre momenti e tre luoghi diversi della città di Santa Marta, dove il ricercatore alloggiava dal giorno prima della sua scomparsa avvenuta venerdì 4 aprile. Dapprima sono state rinvenute testa, braccia e piedi in una valigia vicino allo stadio "Sierra Nevada" nel quartiere Villa Betel, dopodiché è stato ritrovato il torso del ricercatore, chiuso in un sacco di plastica, nelle acque del fiume Manzanares, vicino al ponte La Platina. È di poche ore fa invece il ritrovamento delle gambe mutilate chiuse in un sacco di caffè nel quartiere Bureche. Secondo gli esperti, sul delitto ci sarebbe la "firma" dei paramilitari, nello specifico, lo smembramento sarebbe una pratica tipica dei gruppi Clan del Golfo (Autodefensas Gaitanistas de Colombia, AGC) e Autodefensas Conquistadores de la Sierra (ACSN), attivi nel dipartimento di Magdalena, di cui Santa Marta è capoluogo, e La Guajira. Secondo la parola degli esperti, questo tipo di delitto mirerebbe a "lanciare un messaggio" e non si tratterebbe di un caso isolato. Nell'ultimo anno si sono registrati 13 omicidi il cui corpo è stato ritrovato poi smembrato, ma erano tutti cittadini colombiani, questa è la prima volta che avviene un delitto delgenere nei confronti di uno straniero.
Ad ogni modo gli inquirenti avrebbero escluso al momento la possibilità che l'omicidio di Coatti sia in qualche modo legato al narcotraffico. Le autorità locali che investigano sul caso coadiuvate dalla Gaula (unità antiterrorismo colombiana) lo hanno definito "atipico" ma anche "certamente preorganizzato e dal valore simbolico", come ha dichiarato il colonnello Jaime Ríos Puerto. Rimangono aperte quindi tutte le ipotesi, le principali ora al vaglio degli inquirenti sono quelle legate alla possibilità che il biologo italiano sia stato vittima di una truffa e che si sia messo involontariamente in una situazione pericolosa oppure che la vicenda abbia a che vedere con una relazione amorosa. Al momento però, le indagini sembrano immobili. "Siamo fermi al punto di partenza" ha commentato Giovanni Coatti, zio paterno di Alessandro. "E saremo fermi finché le indagini lì non saranno finite ma non abbiamo idea del perché di questa tragedia", ha continuato.
L'obiettivo degli inquirenti è ora ricostruire gli ultimi movimenti di Coatti, facendo analisi anche sui suoi conti correnti, mentre il suo telefono al momento non sarebbe stato trovato. Al vaglio anche le telecamere di sicurezza presenti nelle zone del ritrovamento del corpo. La procura di Roma nel frattempo ha aperto un fascicolo per omicidio, coordinato dal procuratore Francesco Lo Voi.