Omicidio Thompson, richiesta pena di morte per Luigi Mangione dalla procuratrice generale Pam Bondi: "Premeditato e a sangue freddo"
L'ordine è in linea con l'agenda del Presidente Trump per "rendere l'America di nuovo sicura"
Per Luigi Mangione si materializza la possibilità della condanna a pena di morte, il rischio si prospettava già nel dicembre dello scorso anno. La procuratrice generale Pam Bondi ha ora ordinato ai procuratori federali di richiedere per il 26enne la pena capitale, in quanto l'assassinio al Ceo di UnitedHealthcare Brian Thompson è stato "premeditato" e eseguito "a sangue freddo".
Procuratrice generale Pam Bondi richiede la pena di morte per Luigi Mangione: "Assassinio premeditato e a sangue freddo"
La procuratrice generale Pam Bondi ha ordinato ai procuratori di chiedere la pena di morte per Luigi Mangione, il 26enne accusato di aver ucciso il 4 dicembre scorso Brian Thompson, Ceo di UnitedHealthcare. "L'omicidio di Brian Thompson", ha dichiarato Bondi, "un uomo innocente e padre di due bambini piccoli, da parte di Luigi Mangione, è stato un assassinio premeditato e a sangue freddo che ha scioccato l'America". E ha continuato: "Dopo un'attenta riflessione, ho ordinato ai procuratori federali di chiedere la pena di morte nell'ambito del programma voluto dal presidente Trump per fermare i crimini violenti e rendere di nuovo sicura l'America".
La richiesta della procuratrice è in linea con l'ordine esecutivo firmato da Trump che ripristina la pena di morte federale. Nonostante il processo sia condotto presso la Corte distrettuale degli Stati Uniti a Manhattan, nello stato di New York, dove la pena di morte è stata sospesa nel 2004, questo non impedisce ai procuratori federali di richiederla. Mangione si è dichiarato non colpevole degli 11 capi di imputazione di cui viene accusato, che vanno dall'omicidio di primo grado con l'aggravante del terrorismo fino al possesso illegale di armi da fuoco e di documenti falsi.