Il kit della scemenza della Commissione Europea, c’è un commissario che scherza col fuoco e che rivela lo spessore dell’Europa in armi

Un kit più strutturato del coltello di Rambo ma meno dei kit delle gite in pullman dove poi piazzano i set di pentole

Da ore sta girando un filmato di una tale commissaria europea belga per la Gestione delle crisi, Hadja Lahbib, che nella sua tragicità è un saggio di scemenza (spero) involontaria. Lei è spassosa quando fruga ridanciana nella sua borsa estraendo pezzi di un fantomatico kit della sopravvivenza nel caso una sventura (oltre alla sua stessa presenza nella Commissione ovviamente) si dovesse abbattere su noi tapini europei. La tragicità invece è che questo kit lo hanno fatto davvero e si inserisce in un progetto che vuole «Rafforzare la preparazione e la prontezza civile e militare dell’Europa». Perché noi siamo europei e abbiamo una Commissione che su Gaza dove Israele continua a bombardare sui civili sta zitta come se il Mediterraneo mediorientale non la riguardasse. E forse è meglio così: metti che a gestire la crisi mandiamo la Lahbib con la sua borsa della resilienza: l’acqua, la torcia, un coltellino svizzero, ma anche medicine, cibo in scatola e soprattutto contanti, perché “la carta diventerebbe un pezzo di plastica”.

Il kit della scemenza della Commissione Europea


La Commissione europea si starebbe concentrando sulle misure civili e ha stilato un documento, lo «Eu Preparedness Union Strategy», dove sono previste trenta azioni chiave per affrontare emergenze, guerre, cataclismi, pandemie, apocalissi… In poche parole, la visione strategica dell’Europa è: gli Stati si armeranno a più non posso in barba alle regole sul pareggio di bilancio e in aggiunta, proprio per superare le critiche secondo cui l’Europa non pensa ai cittadini, ecco l’aiuto agli Stati membri «nel mettere insieme quella che chiamiamo una borsa della resilienza, in modo che tutti i cittadini siano pronti a resistere, a essere strategicamente autonomi per almeno 72 ore». Un kit più strutturato del coltello di Rambo ma meno dei kit delle gite in pullman dove poi piazzano i set di pentole: nel caso lo scolapasta ce lo daranno dopo… Non bastasse il kit, la Commissione - sempre al fine di non farci arrivare impreparati - propone anche di organizzare una «giornata nazionale di preparazione». In fila per tre.


La Commissione non è nuova a iniziative speciali. Durante il Covid avevano suggerito di compilare uno schemino per ricordarsi come ci si lava le mani: consiglio che il governo Conte 2 mise immediatamente in azione obbligando esercenti, ristoratori e commercianti a incollarlo nei bagni pubblici (esistono ancora tracce di quell’epoca). Subito dopo l’attacco russo la Commissione stilò anche un decalogo di buone azioni per “Fare la mia parte” (il progetto si chiamava così, lo giuro): “Come risparmiare denaro, ridurre la dipendenza dell’energia russa (quell’energia che per anni avevamo comprato dai russi a prezzi assolutamente convenienti, per effetto di contratti a lungo termine liberamente sottoscritti ndr), sostenere l’Ucraina e salvare il Pianeta”. Per compiere la rivoluzione si consigliava: andate a piedi o in bici e non prendete la macchina, abbassate il riscaldamento e usate meno l’aria condizionata; regolate i parametri della caldaia, riducete la velocità in autostrada, usate i mezzi pubblici e il treno. Tralascio i commenti: per certi scemi di guerra ogni parola è fatica persa.

di Gianluigi Paragone