Ungheria, primo paese Ue a vietare il Pride LGBTQ+, sì del Parlamento con 136 favorevoli e 27 contrari, fumogeni dell'opposizione in aula
La manifestazione, che si tiene a Budapest dal 1997, da oggi è vietata
In Ungheria il Parlamento ha approvato a larga maggioranza la proposta di legge del partito Fidesz di Orbán per mettere fine alla manifestazione Pride della comunità LGBTQ+. 136 sono stati i voti favorevoli e 27 i contrari.
In Ungheria da oggi è vietato il Pride LGBTQ+
Il Parlamento ungherese ha approvato la legge, presentata appena un giorno prima dal partito Fidesz, per "proteggere i bambini" e vietare la manifestazione Pride che si tiene a Budapest dal 1997. Il decreto interviene sulla legge legata al diritto di riunione stabilendo che "non si possono tenere riunioni che violino il divieto stabilito dalla legge sulla protezione dei bambini". Questo provvedimento vieta di mostrare ai minori qualsiasi contenuto, nei media e nelle scuole, che ritragga o promuova l'omosessualità o il cambio di sesso.
La legge che vieta il Pride ha potuto contare sulla larga maggioranza della coalizione di governo composta dal partito Fidesz e Kdnp, grazie a cui è stata approvata con 136 voti favorevoli e 27 contrari. L'opposizione, in protesta, ha lanciato fumogeni in aula.
Sono previste multe, da 500 euro, per eventuali trasgressori da destinare a "un fondo per la protezione dell’infanzia" e i partecipanti potranno essere individuati dalle telecamere attraverso software per il riconoscimento facciale. Gli organizzatori del Pride, a cui già a febbraio Orbán aveva consigliato di "risparmiare tempo e denaro", hanno fatto sapere che la "libertà di manifestazione è un "diritto costituzionale" e che quindi "quest’anno ci sarà ancora più necessità di scendere in piazza", non hanno infatti ancora cancellato il Pride previsto a Budapest il 28 giugno.