Romania, Georgescu escluso dalle elezioni del 4 maggio, ricorso respinto dalla Corte Costituzionale, Simion: "Attacco alla democrazia"
Il candidato in testa al primo turno nelle scorse elezioni, è stato interdetto ufficialmente dalla corsa alla presidenza, la decisione "non può essere contestata"
La Corte Costituzionale rumena ha respinto il ricorso del candidato filorusso Calin Georgescu contro la decisione dell'Ufficio elettorale centrale che gli vietava la corsa alle prossime elezioni presidenziali della Romania previste per il 4 maggio. Il candidato era in testa al primo turno delle elezioni dello scorso novembre, ma il ballottaggio non si tenne mai perché la Corte Costituzionale aveva deciso di annullare le elezioni per presunte ingerenze da parte della Russia, accusata di avere aiutato Georgescu e in particolare finanziando una campagna su TikTok, nonostante le smentite del candidato.
Bloccato il ricorso di Georgescu: non si presenterà alle elezioni
La sentenza della Corte Costituzionale di respingere l'appello di Georgescu è stata emessa oggi, è stata approvata all'unanimità, è definitiva e non può essere contestata. Arriva dopo la decisione del BEC (Biroul Electoral Central), l'Ufficio Elettorale centrale -con 10 voti favorevoli e 4 contrari- di escludere la candidatura dalle elezioni. Contro Georgescu lo scorso febbraio era stata aperta un'inchiesta penale per false comunicazioni sulle fonti del finanziamento della sua campagna elettorale, cosa che potrebbe aver influenzato la decisione di oggi della Corte Costituzionale
La decisione dell'Ufficio elettorale aveva provocato ieri forti proteste in tutto il paese e soprattutto davanti al BEC a Bucarest, dove i manifestanti avevano reagito con violenza, travolgendo transenne della polizia, lanciando oggetti e bottiglie, e scontrandosi con le forze dell'ordine. Oggi i manifestati si sono radunati fuori dalla Corte Costituzionale per sostenere Georgescu, al grido di "Ladri" e "Libertà". Il leader dell'estrema destra AUR (Alleanza per l'Unione dei Romeni) George Simion con un post su X ha commentato la decisione usando parole dure: "Che disgrazia! Ancora una volta, la Corte Costituzionale si prende gioco del popolo rumeno", ha detto, "attacca la nostra democrazia e i nostri diritti e libertà essenziali".