Meta, stop al programma globale fact-checking da $100 mln, Open all'asciutto, Zuckerberg: "Sono troppo politicamente parziali"

Al programma di "Fact-checking", a cui per l'Italia partecipavano Open e Pagella Politica, non si aderiva certo per la gloria. Dal 2016 la società di Zuckerberg ha investito oltre 100 milioni di dollari a livello globale per mantenerlo

Mark Zuckerberg ha annunciato una serie di cambiamenti epocali sul fact-checking per le piattaforme di Meta, sottolineando la necessità di tornare alle origini. "Abbiamo creato un sistema complesso per il controllo dei contenuti. E il problema con i sistemi complessi è che commettono errori. Così abbiamo raggiunto un punto in cui la piattaforma commette troppi errori e censura troppi contenuti. Torneremo indietro, torneremo alle origini", ha dichiarato in un reel pubblicato sui suoi profili social.

Il programma di "Fact-checking", a cui per l'Italia partecipavano le testate Open e Pagella Politica, non si aderiva certo per la gloria. Dal 2016 - come si legge sul sito ufficiale di Facebook sul programma - la società di Zuckerberg ha investito oltre 100 milioni di dollari a livello globale per mantenerlo. Una parte dei quali sono serviti a finanziare l'operato di David Puente e simili. Peccato che, per stessa ammissione di Zuckerberg, i loro contenuti fossero troppo schierati politicamente e poco obiettivi, portando a un effetto contrario di polarizzazione e aggressività sui social: "I fact checkers sono stati troppo politicamente parziali e hanno distrutto più fiducia di quanta ne abbiano creata", ha riferito Zuckerberg.

Questa inversione di rotta arriva con la promessa di una maggiore libertà di espressione e con una serie di cambiamenti radicali che riguardano Facebook, Instagram e Threads. "È tempo di tornare alle nostre radici sulla libertà di espressione", ha aggiunto Zuckerberg, spiegando che le novità mirano a "dare voce alle persone sulle nostre piattaforme".

Stop di Zuckerberg al fact-checking su Meta, principali novità introdotte

  • 1. Eliminazione del programma di fact-checking: Il programma di fact-checking, introdotto nel 2016, verrà chiuso. "Il fact-checking è nato per contrastare la disinformazione, ma è presto diventato politico e ha distrutto più fiducia di quella che ha creato", ha spiegato Zuckerberg. Meta adotterà invece un sistema simile alle Community Notes di X (ex Twitter), che consentirà agli utenti di aggiungere contesto ai contenuti potenzialmente fuorvianti. "Gli esperti, come tutti gli altri, hanno i loro pregiudizi e le loro prospettive", ha precisato Meta in un post sul blog ufficiale.
  • 2. Maggiore tolleranza sui contenuti: Meta semplificherà le politiche sui contenuti, rimuovendo le restrizioni su temi come immigrazione e identità di genere. Zuckerberg ha sottolineato: "Non è giusto che le cose possano essere dette in TV o al Congresso, ma non sulle nostre piattaforme". I controlli saranno allentati per le violazioni minori (ad esempio meme o post satirici), mentre aumenteranno per i contenuti illegali e le violazioni gravi.
  • 3. Ritorno dei contenuti civici: Dopo un periodo in cui i post politici e sociali avevano ricevuto minore visibilità, Meta ha deciso di reintrodurre gradualmente questo tipo di contenuti: "Stiamo ricevendo feedback che le persone vogliono tornare a vedere questo tipo di contenuti", ha dichiarato Zuckerberg. L’obiettivo è mantenere le piattaforme positive e amichevoli, senza però limitare il dibattito.
  • 4. Trasferimento del team di moderazione in Texas: Il centro operativo per la moderazione dei contenuti sarà trasferito dalla California al Texas. "Questo aiuterà a rimuovere il timore che dipendenti di parte moderino i contenuti", ha affermato Zuckerberg. Il team sarà inoltre ampliato per rendere più rapido e trasparente il processo di revisione delle decisioni.

Collaborazione con Trump e feedback positivo di Musk

Zuckerberg ha confermato una stretta collaborazione con il neo-presidente Donald Trump per contrastare la censura da parte di governi stranieri: "Lavoreremo con il Presidente Trump per opporci ai governi stranieri che cercano di aumentare la censura verso le aziende americane. Gli Stati Uniti hanno le più forti protezioni costituzionali per la libertà di espressione al mondo".

L’iniziativa ha ricevuto il plauso di Elon Musk, che ha definito le modifiche «davvero fantastiche». Anche Linda Yaccarino, CEO di X, ha apprezzato: "Il fact-checking e la moderazione non appartengono alle mani di pochi e selezionati custodi. È un processo democratico che deve essere nelle mani di molti".

Meta introdurrà inizialmente queste modifiche negli Stati Uniti nei prossimi due mesi, con piani di espansione globale. Per migliorare il processo decisionale, sarà utilizzata l’intelligenza artificiale: "Abbiamo iniziato a utilizzare modelli di linguaggio di grandi dimensioni (LLM) AI per fornire una seconda opinione su alcuni contenuti prima di intraprendere azioni di applicazione".

Una nuova era per Meta

Con questa svolta, Zuckerberg promette di riportare le piattaforme di Meta alla loro vocazione originaria, bilanciando libertà di espressione e sicurezza. Come ha dichiarato nel blog ufficiale dell’azienda: "Sulle piattaforme in cui miliardi di persone possono avere voce, tutto il buono, il cattivo e il brutto sono in mostra. Ma questa è libera espressione".

L’annuncio rappresenta una vera rivoluzione per il panorama dei social network e segna un passo importante verso una gestione più aperta e decentralizzata dei contenuti.