Musk, l'appoggio all'AfD di estrema destra: "Unico partito che possa governare in Germania, Scholz? Un incompetente"

Musk, noto per appoggiare leader come Farage, Milei e Trump, è entrato nella campagna elettorale tedesca con dichiarazioni che hanno acceso le polemiche già prima dell’avvio ufficiale della corsa elettorale

Musk scuote la campagna elettorale tedesca tra l'appoggio all’AfD e le polemiche sul cancelliere Scholz. "Chi vuole governare la Germania dovrà rimettere al suo posto Elon Musk". Questo il titolo provocatorio di un editoriale pubblicato su Der Spiegel, noto quotidiano tedesco, che riassume il tumulto scatenato dall’imprenditore americano di origini sudafricane nella politica tedesca. Elon Musk, proprietario di Tesla e del social X (precedentemente Twitter), è entrato nella campagna elettorale tedesca con dichiarazioni che hanno acceso le polemiche già prima dell’avvio ufficiale della corsa elettorale.

Musk ha espresso apertamente il suo sostegno al partito di estrema destra Alternative für Deutschland (AfD), definendolo "gli unici che possono salvare questo Paese". Attraverso il social network X, Musk ha attaccato il cancelliere Olaf Scholz, chiamandolo "un idiota incapace". L’imprenditore ha poi ribadito la sua posizione in un editoriale pubblicato sulla Welt am Sonntag, dove ha descritto l’AfD come "l’ultima scintilla di speranza" per la Germania e criticato duramente le politiche energetiche e migratorie del governo.

Musk, Ceo di Tesla Motors, ha anche scritto che il suo investimento in Germania gli ha dato "il diritto di commentare la situazione del Paese come investitore", ovvero una delle Gigafactory da lui fondate anche nella nazione tedesca.

Le reazioni all'endorsement di Musk e alle interferenze politiche in Germania

Le reazioni non si sono fatte attendere. Frank-Walter Steinmeier, presidente della Repubblica tedesca, ha condannato l’intervento di Musk definendolo «sfacciato» e un’ingerenza esterna nella politica nazionale. Anche le redazioni giornalistiche sono state scosse: Eva Marie Kogel, responsabile della sezione Opinioni della Welt, si è dimessa in segno di protesta contro la pubblicazione dell’editoriale. «Non posso accettare che la nostra piattaforma venga utilizzata per dare spazio a chi mina i valori democratici», ha dichiarato.

La reazione politica, infatti, è stata immediata e vigorosa. Friedrich Merz, leader dell'Unione Cristiano-Democratica (CDU), ha definito l'intervento di Musk "intrusivo e arrogante", sottolineando che "le elezioni tedesche devono essere decise dai cittadini tedeschi, non da miliardari stranieri". Saskia Esken, co-leader del Partito Socialdemocratico (SPD), ha aggiunto: "Le dichiarazioni di Musk rappresentano un tentativo sfacciato di minare la nostra democrazia e i diritti dei lavoratori".

L’intervento di Musk potrebbe aver generato un impatto immediato nei sondaggi. L’AfD, già accreditato al 19% prima delle sue dichiarazioni, potrebbe beneficiare di un ulteriore incremento grazie all’attenzione mediatica. Tuttavia, molti osservatori vedono questa situazione come una minaccia alla stabilità democratica del Paese. La presenza di Musk in Germania è rilevante anche dal punto di vista economico, dato che possiede una Gigafactory Tesla nel Paese. Ma il suo sostegno a leader controversi come Javier Milei e Donald Trump solleva interrogativi sull’influenza di figure miliardarie nelle dinamiche politiche globali.

La campagna elettorale tedesca si preannuncia quindi più incandescente che mai, con l’influenza di Musk al centro delle critiche e delle riflessioni sul futuro democratico del Paese.