Accoltellata dall'ex a Oslo, Martina Voce si risveglia dal coma farmacologico, fuori pericolo dopo 5 interventi, rischia paralisi facciale

Rischia una paralisi facciale la studentessa 21enne accoltellata il 20 dicembre dall'ex fidanzato che non voleva accettare la rottura

Martina Voce, la 21enne fiorentina accoltellata venerdì scorso dall'ex fidanzato a Oslo, dove si era trasferita due anni e mezzo fa per studiare, è totalmente fuori pericolo di vita ed è stata risvegliata dal coma farmacologicoA darne notizia è lo zio della giovane, Antonio Voce: "Il babbo Carlo ha parlato con la primaria che ha dichiarato Martina fuori pericolo. Ovviamente ci sarà molto da fare da un punto di vista riabilitativo, ci sono da controllare tutte le ferite al volto, specialmente una che può dare un rischio di paralisi facciale. Per la parte sinistra quella colpita all'orecchio, al momento qualche problematica c'è. Però la notizia più importante è che oggi si può dichiarare totalmente fuori pericolo Martina".

Martina Voce, studentessa 21enne accoltellata dall'ex a Oslo, si è risvegliata dal coma farmacologico

La dichiarazione dello zio arriva dopo l'uscita della nipote dalla sala operatoria dove, questa volta, l'operazione durata cinque ore e terminata nel tardo pomeriggio ha interessato la mano sinistrala più danneggiata dai colpi inferti da Mohit Kumar, informatico norvegese di 24 anni di origine indiane, anche lui ricoverato all’ospedale di Oslo: il giovane è accusato di tentato omicidio e si trova anch'egli fuori pericolo di vita, dopo che a sua volta era stato accoltellato.

"L'ho vista passare, sta bene, ha aperto gli occhi, ha provato a parlare un'altra volta. Ha ancora il tubo della tracheotomia e riesce a dire alcune parole - aveva fatto sapere Carlo, il padre, prima dell'operazione - Mi ha mandato un bacio, le ho detto di farsi forza, che sono qui, lei ha alzato il dito per dire tutto ok. Sta bene, è molto vigile: la cucciola è forte, sta andando bene". Martina aveva già subito 4 interventi chirurgici: uno alla mascella, uno all'orecchio, uno all'altra mano e il più importante alla gola (l'ex l'aveva infatti colpita più volte alla giugulare). Oltre al padre sono in Norvegia anche la madre della 21enne, la nonna materna e la sorellina Luna con la mamma.

Martina Voce si trova fuori pericolo di vita: ha subito 5 interventi e ora rischia una paralisi facciale

La studentessa fiorentina era stata aggredita venerdì scorso dall'ex fidanzato che non accettava la fine della loro relazione. Mohit Kumar, 24enne ingegnere informatico di origine indiana, si era presentato da Smak av Italia, il negozio della capitale norvegese dove la giovane lavorava, assalendola con un coltello, mirando al volto e alla gola. Martina è stata salvata da due colleghi che sono riusciti a disarmare e bloccare il giovane, uno lo avrebbe ferito alla gola nella colluttazione. Il 24enne si trova nello stesso ospedale, in prognosi riservata e sotto stretta vigilanza. Nei giorni scorsi il padre dell'ingegnere informatico, attraverso un poliziotto, aveva chiesto di poter vedere Carlo Voce, per scusarsi personalmente per quanto fatto dal figlio. Richiesta per ora respinta. "Non è il momento, si valuterà successivamente. Nessun odio verso questo ragazzo, è vissuto due anni nella mia famiglia, ma io ora devo pensare a Martina, capisco la sua sofferenza ma non me la sento, ora devo preoccuparmi solo di stare vicino a mia figlia", le parole del genitore della ragazza.

Martina ancora non può chiedere qualcosa da mangiare: la terapia medica prevede che prenda coscienza con il mondo in maniera graduale. I medici la svegliano per alcuni minuti. Poi la lasciano addormentare. Infine tornano a svegliarla ancora. "C’è stato un incontro molto emozionante: Martina ha potuto abbracciare Oliver, il giovane che di fatto le ha salvato la vita — spiega il padre CarloSi sono sorrisi, hanno pianto, si sono dati la mano". La ripresa di Martina sarà lenta, spiegano i medici, e servirà una sesta operazione. "Poi ci saranno quelle per togliere i punti a un volto che è stato massacrato", dice il padre.