Romania, riconfermato il premier del Psd pro-Ue Ciolacu dal presidente non eletto, prossime elezioni per marzo 2025

La decisione di nominare nuovamente il socialdemocratico al ruolo di premier arriva dopo all'annullamento delle elezioni presidenziali

Il presidente della Romania Klaus Iohannis ha nominato il premier in carica Marcel Ciolacu alla guida di un nuovo governo di coalizione, nella speranza di porre fine alla prolungata crisi politica nel Paese in seguito all’annullamento delle elezioni presidenziali da parte della Corte Costituzionale. Ciolacu, il cui partito socialdemocratico è risultato in testa ai sondaggi nelle elezioni parlamentari dell’1 dicembre con il 22% dei voti (solo 3 punti percentuali in più rispetto al secondo partito, di destra, l'Aur), è premier dal giugno dello scorso anno. La scelta di riconfermare Ciolacu è vista come una spinta tattica per escludere i la destra che ha guadagnato molto terreno in parlamento, ma lo stesso vincitore delle elezioni presidenziali poi annullate perché ritenute manomesse dal coinvolgimento di ingerenze russeCalin Georgescu - candidato indipendente ed ex membro dell'Alleanza per l'Unità dei Romeni (Aur). La nomina del presidente dovrà essere approvata dai legislatori.

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La nuova coalizione di governo dovrebbe comprendere il Psd, il Partito nazionale liberale (Pnl, che aveva ottenuto il 13,4% dei voti) di centro-destra, il piccolo partito etnico ungherese (Udmr9 e altre minoranze nazionali. I tre partiti hanno anche concordato di appoggiare un candidato comune pro-Ue per partecipare alla ripetizione delle elezioni presidenziali, la cui data non è ancora stata annunciata, ma si ipotizza che possa essere fissata dal nuovo governo (in accordo con il capo di Stato uscente) a marzo 2025. Unitamente ai rappresentanti delle altre minoranze, tale alleanza politica può contare sul 54% dei seggi al parlamento di Bucarest.

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Le elezioni parlamentari sono arrivate sulla scia di un voto presidenziale in cui l’outsider di destra Calin Georgescu ha vinto il primo turno. Il successo a sorpresa di Georgescu ha gettato la Romania nel caos, mentre sono emerse accuse di violazioni elettorali e interferenze russe. Giorni prima del ballottaggio dell’8 dicembre, la Corte costituzionale ha annullato la corsa presidenziale con una decisione senza precedenti. Una decisione dettata da forti sospetti di ingerenze russe e insieme da irregolarità sia nel finanziamento della campagna elettorale, sia di tipo informatico per l'utilizzo da parte di Georgescu della piattaforma online cinese TikTok.

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Le nuove elezioni presidenziali si terranno con ogni probabilità entro la prima metà del 2025, quasi certamente a marzo. Il mandato del presidente uscente Klaus Iohannis, in scandenza il 21 dicembre scorso, è stato prorogato fino all'insediamento di un suo successore.