Francia, Macron non si dimette, il discorso alla nazione: "Resto fino al 2027, non mi prendo irresponsabilità altrui, a breve nuovo premier" - VIDEO

Il discorso di Macron che parla alla nazione dopo la crisi del governo Barnier e il voto di sfiducia promosso dalle opposizioni di Le Pen e Melenchon

Francia, la "mozione di censura" contro il governo Barnier ha fatto il pieno dei voti in Assemblea Nazionale. La proposta di Jean-Luc Melenchon (del Nuovo Fronte Popolare) è stata sostenuta anche dal partito di destra Rassemblement National di Marine Le Pen e dagli ex Républicains di Eric Ciotti. 331 voti a favore della mozione sono bastati per passare la maggioranza fissata a 289. Le dimissioni del premier sono state accettate dal presidente della Repubblica Macron, all'indomani della votazione di sfiducia, presentate all'Eliseo stamane, come previsto dall'articolo 50 della Costituzione. Macron ha lasciato intendere di voler nominare un successore che possa sostituire il dimissionario Michel Barnier. In pole position per la nomina l'ex ministro della Giustizia Francois René Bayrou (del Movimento Democratico), l'ex primo ministo Bernand Cazeneuve (La Convenzione) e l'attuale ministro delle Forze Armate Sebastien Lecornu (Renaissance). Avrebbe poi smentito l'ipotesi di una nomina immediata per la carica.

Il governo di Michel Barnier è durato soltanto tre mesi. Era accaduto solamente nel 1962 che un esecutivo venisse sfiduciato dall'Assemblea Nazionale, all'epoca il primo ministro era Georges Pompidou. La "mozione di censura" è arrivata dopo la scelta del premier di fare ricorso all'articolo 49.3 della Costituzione francese, per far approvare il disegno di legge sul finanziamento della previdenza sociale legato al bilancio per il 2025 senza passare dal voto in parlamento.

Il discorso di Macron alla nazione: "Resto fino al 2027, non mi prendo irresponsabilità altrui, a breve nuovo premier"

"Miei cari concittadini francesi. Ieri l'Assemblea Nazionale ha votato a maggioranza assoluta contro il bilancio della provvidenza sociale, e la mozione di censura del governo di Michel Barnier. Oggi, il primo ministro a presentato le sue dimissioni e quelle dell'intero governo, e io ne ho preso atto. Io voglio così ringraziare Michel Barnier, per il lavoro svolto per il nostro Paese, per la sua dedizione e per la sua combattività. Lui e i suoi ministri si sono mostrati all'altezza della situazione, quando tanti altri non lo sono stati. Il 9 giugno scorso, io mi sono rivolto a voi per annunciare lo scioglimento dell'Assemblea Nazionale. Questa decisione è stata ineluttabile, poiché il precedente voto alle elezioni europee aveva dato un grande progresso all'estrema destra, tuttavia, questa decisione non è stata compresa e in molti mi hanno incolpato e in molti continuano a farlo. Tuttavia, nessuno può dire che così facendo non le ho dato nuovamente la parola", così ha iniziato il presidente Macron nel suo discorso alla nazione.

Successivamente l'inquilino dell'Eliseo ha escluso di dimettersi: "Onorerò il mandato al quale mi hanno eletto i francesi fino all'ultimo giorno" aggiungendo "Sono stato eletto democraticamente per un mandato di 5 anni e resterò fino alla fine". La responsabilità del della caduta del governo e la bocciatura della mancata manovra "non è mia, ma del parlamento".

"Una legge speciale sarà presentata entro metà dicembre in Parlamento, una legge temporanea che consentirà, come previsto dalla Costituzione, la continuità dei servizi pubblici e della vita del paese", tale legge speciale "applicherà per il 2025 le scelte del 2024" in tema di manovra finanziaria.

Macron ha annunciato anche che costituirà "un governo di interesse generale" dopo la caduta di quello di Michel Barnier. "Incaricherò nei prossimi giorni un primo ministro -  rivolgendosi ai francesi - di formare un governo di interesse generale. Il premier dovrà fare consultazioni e formare un governo ristretto al vostro servizio", composto dall'insieme delle forze politiche disponibili a non sfiduciarlo.

Macron ha affermato che Michel Barnier "è stato sfiduciato perché l'estrema destra e l'estrema sinistra si sono unite". "Nonostante le concessioni fatte da Michel Barnier a tutti i gruppi parlamentari", secondo Macron, il governo "è stato sfiduciato perché estrema destra ed estrema sinistra si sono unite in un fronte antirepubblicano". E, diretto ai socialisti, ha aggiunto che "delle forze che governavano fino a ieri la Francia, hanno scelto di aiutarli".

Dopo aver rassegnato le dimissioni del suo governo al presidente Emmanuel Macron, il premier francese uscente, Michel Barnier, ha lasciato l'Eliseo. E' stato accompagnato all'uscita del palazzo presidenziale dallo stesso Macron, con cui ha avuto un colloquio di circa un'ora. Prima di partire a bordo di un'auto dal cortile del complesso in cui ha sede la presidenza, Barnier ha anche discusso per qualche minuto con il segretario generale dell'Eliseo, Alexis Kohler. 

 I riflettori sono ora puntati su  Francois Bayrou, il leader centrista del MoDem. Da sempre molto vicino al presidente francese, è stato invitato a pranzo ma Macron all'Eliseo, mentre un dirigente di Renaissance, il movimento macroniano, ha detto a Le Parisien che "è in corsa" per l'incarico di primo ministro.