Belgio, sbattezzo di 524 persone dopo parole del Papa su "medici assassini che praticano aborto" e ruolo "vivificante della donna"

In una lettera aperta inviata alle autorità ecclesiastiche, 524 persone hanno rinunciato al sacramento protestando contro le affermazioni del Pontefice sui diritti delle donne e sul loro ruolo nella società, sull'aborto definito come "omicidio" e sui medici che lo praticano definiti come "sicari"

Le parole di Papa Francesco sull'aborto definito come "omicidio", sui medici non obiettori definiti come "sicari e assassini a pagamento" e sul ruolo della donna come “dedizione feconda, accogliente, nutriente e vivificante” ha scatenato le proteste in Belgio (luogo in cui Bergoglio aveva tenuto un discorso pronunciando quelle frasi) portando anche 524 persone a chiedere lo sbattezzo.

Belgio, sbattezzo di 524 persone dopo parole del Papa su "medici assassini che praticano aborto"

Le pronunciate da Bergoglio durante il suo viaggio in Belgio hanno provocato una vera e propria bufera tra i cattolici. Oltre 500 fedeli hanno intrapreso le pratiche burocratiche per essere sbattezzati. Ma le proteste erano già partite prima con numerose manifestazioni. Il Papa era stato anche contestato all'interno dell'università cattolica di Lovanio in cui era ospite. Questo non era mai accaduto prima a nessun pontefice.

A dare il via al movimento dello sbattezzo è stato l'ex delegato generale per i diritti dell'infanzia, Bernard De Vos, il quale sul tema degli abusi sui minori ("taciuti e insabbiati per parecchio tempo dal Vaticano e dai vescovi del Belgio") aveva chiesto il mese scorso di avviare le proprie pratiche per lo sbattezzo.

Tre settimane dopo il suo passo, altre 524 persone lo hanno seguito per protestare contro le affermazioni del Pontefice sui diritti delle donne e sul loro ruolo nella società, sull'aborto definito come "omicidio" e sui medici che lo praticano definiti come "sicari".

Il premier belga Alexander De Croo: "Parole del Papa inaccettabili"

In una lettera aperta i 524 firmatari dicono di aver rinunciato al sacramento, contestando le parole pronunciate da Francesco, che aveva descritto la legislazione sull'aborto nel Paese come una “legge assassina” e definito i medici che eseguono l'interruzione di gravidanza “assassini a pagamento”. Durante la visita all'Università Cattolica di Louvain-La-Neuve a fine settembre, il Papa aveva anche detto che il ruolo della donna è una “dedizione feconda, accogliente, nutriente e vivificante”. In un comunicato stampa diffuso dall'università dopo la conversazione si leggeva di “incomprensione e disapprovazione per la posizione espressa da Papa Francesco riguardo al ruolo della donna”.

I 524 firmatari hanno anche criticato la mancanza di risposte delle autorità ecclesiastiche alle accuse di abusi commessi e “l'assenza di misure concrete” per sostenere e risarcire le vittime. Anche la decisione del Papa di avviare il processo di beatificazione di Re Baldovino, annunciata durante la sua visita nel Paese, ha suscitato notevoli polemiche. Nel 1990, il Belgio ha legalizzato l'aborto dopo che il devoto cattolico re Baldovino aveva abdicato per un giorno per consentire l'approvazione della legge senza doverla firmare.

"Le parole del Papa sono inaccettabili, non abbiamo nessuna lezione da ricevere", commentava così il premier belga Alexander De Croo le frasi del Papa durante la sua visita in Belgio. De Croo aveva anche annunciato la convocazione del nunzio apostolico per "discutere" la questione, definendo "inaccettabile" quanto successo.

Le prime avvisaglie che qualcosa stava mutando nel profondo c'erano state già l'anno scorso dopo il documentario choc sulle violenze sessuali commesse da alcuni sacerdoti. Lo sgomento dei belgi e dei fiamminghi era palpabile al punto da aver registrato, già allora, 5 mila richieste di sbattezzo. Al contempo era stata avviata una riflessione tra i politici e presso l'opinione pubblica sulla necessità di separare ancora più nettamente Chiesa e Stato, evitando persino la celebrazione tradizionale dei Te Deum durante la festa nazionale e la festa del Re. Il movimento di protesta vuole anche rivedere le modalità di finanziamento del culto cattolico.

L'aborto e L'atto di Re Baldovino definito "coraggioso" da Papa Francesco

In questo periodo il tema dell'aborto in Belgio è particolarmente sentito perché è in discussione un progetto di legge per ampliare il periodo in cui è possibile interrompere una gravidanza. Mentre era in viaggio, Papa Francesco aveva voluto fermarsi a pregare sulla tomba di Re Baldovino, sovrano cattolicissimo che nel 1990, quando le Camere del Belgio avviarono la prima depenalizzazione entro le prime dodici settimane, si rifiutò di firmare e abdicò per 36 ore.

La legge, per concludere il suo iter, aveva infatti bisogno della firma di ratifica del sovrano che, non sentendosela in coscienza di apporre la sua firma, ricorse ad uno stratagemma: abdicò per due giorni, smise di essere sovrano per permettere l’iter legislativo in sua assenza. Il Papa ha commentato questo atto coraggioso, elogiandolo davanti alla sua tomba e annunciando che tornato a Roma avrebbe avviato la causa di beatificazione.