Attentato Mosca, 4 terroristi in tribunale con segni di violenza, media occidentali: "Sono stati torturati", Peskov: "No comment"

Dal Cremlino nessuna dichiarazione sulle condizioni di salute dei tagiki autori del massacro di 139 civili e del ferimento di altri 180. L'Isis minaccia: "Vi puniremo"

Il Cremlino tace sui segni di violenza che si vedono sui corpi dei quattro arrestati per l'attentato terroristico del Crocus City Hall vicino Mosca. Dalerjon Mirzoyev, Saidakrami Rachabalizoda, Shamsidin Fariduni e Muhammadsobir Faizov vengono portati in tribunale con volti tumefatti, cicatrici, una guancia gonfia il doppio dell'altra, la benda su un orecchio mozzato e il corpo quasi esanime del più giovane portato in aula in sedia a rotelle, con un catetere e vestito con un camicione bianco da ospedale. Segni di violenza sui quattro che sono stati pestati fino alla confessione. Ma intanto, mentre l'attenzione dei media internazionali è concentrata sullo stato di salute dei quattro che hanno ucciso a sangue freddo e senza alcuna pietà 139 tra adulti e bambini e del ferimento di 180 persone filmando la scena con delle bodycam, dal mondo vicino all'Isis arriva una nuova minaccia alla Russia, proprio in risposta al trattamento che il Cremlino sta riservando ai membri del commando terroristico arrestati. I quattro sono accusati di "terrorismo" e rischiano l'ergastolo, come spiega in una nota il tribunale Basmanny di Mosca.

I segni delle torture sui volti dei 4 tagiki

I quattro tagiki accusati di essere gli esecutori materiali sono apparsi con i visi gonfi, gli occhi tumefatti e uno addirittura in sedia a rotelle davanti alla Corte moscovita che ha tramutato il fermo in arresto. Immagini diffuse dalla televisione di Stato che confermano le voci di torture subite dai fermati. In un video circolato nei giorni scorsi, la cui autenticità non può essere confermata, a uno degli accusati viene tagliato un orecchio: uno dei quattro è apparso in aula con una vistosa benda bianca proprio su un lato della testa. In merito alle denunce di violenze sui 4 tagiki e alle domande dei media occidentali sull'argomento, il portavoce del Cremlino non ha voluto fare alcun commento. "Lascio questa domanda senza risposta", ha liquidato la questione il portavode di Putin, Dmitry Peskov

"Ucraina coinvolta? Indagini in corso, non commentiamo"

Non viene commentato nemmeno il possibile coinvolgimento dell'Ucraina. "State ponendo una domanda relativa all'andamento delle indagini - ha dichiarato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, secondo la Tass - . Noi non commentiamo ciò in alcun modo, non abbiamo il diritto di farlo. Qui, ovviamente, vi esortiamo a fare affidamento sulle informazioni che provengono dalle nostre forze dell'ordine". ll portavoce del Cremlino, non ha risposto nemmeno ad una domanda diretta della Cnn "sui visibili segni di violenza", e quindi sulle torture alle quattro persone arrestate perché sospettate dell'attacco terroristico al Crocus City Hall. "Lascio questa domanda senza una risposta", ha dichiarato Peskov, aggiungendo che il presidente Vladimir Putin non ha intenzione di visitare il luogo dell'attacco in questo momento ed escludendo "contatti con l'Occidente in questo momento". Il portavoce ha anche evitato di commentare una domanda sui servizi di intelligence russi. "Attualmente ci sono molti contenuti emotivi, isterici e provocatori online - ha detto Peskov -. Chiaramente, questa mostruosa tragedia provoca molte emozioni, ma sfortunatamente il nostro mondo dimostra che nessuna città o Paese può essere completamente immune dalla minaccia del terrorismo".

"Rischio reclutamento da gruppi terroristici su social"

Il portavoce del Cremlino, però, ha messo in guardia i russi dai tentativi di reclutamento sui social media da parte di gruppi terroristici, chiarendo di non riferirsi ai canali Telegram che "forniscono informazioni serie e verificate" ma "piuttosto ai profili anonimi". Le forze dell'ordine sono in allerta per combattere questo tipo di attività, ha aggiunto, ma "la gente deve essere vigile e consapevole della minaccia di tali atti provocatori". Chiaro il riferimento all'interrogatorio di uno dei quattro arrestati per l'attacco di Mosca che aveva detto di essere stato reclutato dopo avere seguito online le "lezioni di un predicatore"

Medevedev: Uccidere tutti i terroristi coinvolti

Gli attentatori del Crocus City Hall "vanno uccisi". Così come bisogna "uccidere tutti coloro che sono coinvolti nell'attacco", ha affermato il vice presidente del Consiglio nazionale di sicurezza russo Dmitry Medvedev in un messaggio pubblicato sul suo canale Telegram. "Tutti mi chiedono. Cosa fare? Sono stati catturati. Complimenti a tutti quelli che li hanno catturati. Dovremmo ucciderli? Dobbiamo. E' la nostra volontà. Ma ancora più importante è uccidere tutte le persone coinvolte. Tutti. Chi ha pagato, chi ha simpatizzato, chi ha aiutato. Uccideteli tutti", ha scritto Medvedev.

La nuova minaccia dal mondo Isis: "Vi puniremo per i vostri orrori"

Un allarme che diventa ancora più forte dopo la minaccia fatta oggi dal media center dello Stato Islamico Al-Azaim che ha diffuso i video delle torture ai quattro arrestati pubblicando anche un messaggio intimidatorio di vendetta per le violenze subite dai suoi combattenti. "Durante l’attacco di venerdì - si legge nel messaggio - vi abbiamo già dimostrato che, se Dio vuole, i mujaheddin dello Stato Islamico possono punirvi per tutti i vostri orrori". Di qui l'esortazione alla Russia a non credere che non verranno vendicate le violenze subite dai terroristi arrestati.