Iran all'ONU dopo l'uccisione del Generale Mousavi: "Atto terroristico del regime israeliano, nostro diritto di rispondere"

L'ambasciatore di Teheran Saeed Iravani ha inviato una lettera ad António Guterres, dove spiega che si riserva il diritto di rispondere agli attacchi, dopo la morte di Mousavi

Dopo l'uccisione del Generale delle Guardie della Rivoluzione Seyyed Razi Mousavi dei Pasdaran in Siria, avvenuta nel contesto della guerra in corso tra Israele e Hamas, che governa la Striscia di Gaza, l'ambasciatore di Teheran Saeed Iravani ha inviato una lettera ad António Guterres: "Ai sensi del diritto internazionale e dello Statuto delle Nazioni Unite, nel momento opportuno che sarà ritenuto necessario, l'Iran si riserva il diritto legittimo di rispondere con decisione".

Iran, lettera di Saeed Iravani al Segretario Generale dell'ONU, Antonio Guterres, dopo l'uccisione del Generale Mousavi

L'Iran ha chiesto al Consiglio di Sicurezza di "condannare le attività maligne del regime di Israele e i suoi atti di aggressione e terrorismo nella regione. Rappresentano una seria minaccia alla pace globale e alla sicurezza".

L'operazione che ha portato alla morte di Mousavi, è stata definita da Iravani "un atto terroristico, a causa di tre missili sparati dalle posizioni del regime israeliano sulle Alture del Golan occupate".

Nella giornata di ieri martedì 26 dicembre 2023, il portavoce del Ministero degli Esteri iraniano Nasser Kanani aveva sottolineato che Teheran "si riserva il diritto di prendere le misure necessarie e rispondere a tempo e luogo debiti", dopo l'assassinio di Mousavi. Kanani ha inoltre aggiunto: "Il regime sionista ha commesso un nuovo atto terroristico vigliacco ed aggressivo. Questo atto odioso è un nuovo, chiaro segno della natura terroristica del regime sionista. Dalla sua creazione, il regime israeliano ha commesso ogni genere di crimine, violando ripetutamente e continuamente le regole internazionali".

Chi era Mousavi, il Generale iraniano ucciso da un attacco israeliano in Siria

Seyyed Razi Mousavi era stato incaricato di fornire "supporto logistico all'asse della resistenza in Siria", come si legge nella dichiarazione dei Guardiani della Rivoluzione, riferendosi a una rete di gruppo militanti regionali sostenuti dall'Iran, tra cui il gruppo palestinese Hamas, Hezbollah libanese, varie milizie in Iraq e Siria e gli Houthi nello Yemen.

Mousavi era inoltre un "compagno" del Comandante ucciso Qassem Soleimani, ex capo della Forza Quds, il braccio delle operazioni estere dei Guardiani della Rivoluzione. Anche Soleimani è stato ucciso, in un attacco americano in Iraq nel 2020.

Mousavi è stato descritto dall'agenzia di stampa statale come uno dei consiglieri più esperti della Forza Quds.