Gaza, voto Onu su aiuti alla Striscia slittato, Usa: "Continueremo a dare armi a Israele", 20.000 morti civili da inizio guerra

Almeno un quarto delle vittime dall'inizio del conflitto in Medio Oriente sono bambini, ossia circa 8mila giovani vittime

Sono 20.000 le vittime dall'inizio della guerra a Gaza, di cui almeno un terzo sono bambini (circa 8mila morti). Nel 72esimo giorno di conflitto, il numero di persone che ha perso la vita a causa dello scontro in Medio Oriente inizia ad essere pesante. Nel frattempo, quest'oggi si voterà sulla risoluzione elaborata dagli Emirati Arabi Uniti per un cessate il fuoco e l'ingresso di aiuti nella Striscia di Gaza mentre dagli Stati Uniti arrivano parole rassicuranti per lo Stato d'Israele: il segretario alla difesa Lloyd Austin, al termine dell'incontro con il premier Benjamin Netanyahu, ha confermato che l'America "continuerà a fornire armi ad Israele". 

Gaza, voto Onu su aiuti alla Striscia slittato alle 16 di oggi

E' stato rinviato alle 16 di oggi il voto in sede di Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulla risoluzione elaborata dagli Emirati Arabi Uniti per un cessate il fuoco e l'ingresso di aiuti nella Striscia di Gaza. Il rinvio appare legato alla necessità di riformulare il testo della bozza per rispondere alle obiezioni degli Stati Uniti ed evitare un loro nuovo veto che affosserebbe la risoluzione. Il voto era previsto nella giornata di ieri, lunedì 18 dicembre, ma gli Usa hanno dichiarato di non poter sostenere un riferimento alla cessazione delle ostilità, mentre potrebbero accettare la sospensione delle ostilità.

USA: "Continueremo ad armare Israele"

Sempre gli Usa hanno allungato, ancora una volta, una mano verso Israele. "Continueremo a fornire ad Israele l'equipaggiamento necessario, inclusi munizioni di importanza cruciale, veicoli tattici e sistemi di difesa aerea. E appoggeremo lo sforzo di Israele di liberare gli ostaggi". Lo ha detto il segretario alla difesa Lloyd Austin al termine dell'incontro con il premier Benjamin Netanyahu. "Il sostegno americano a Israele è forte e  nessuna persona, organizzazione o stato dovrebbe mettere alla prova la nostra determinazione".

Blinken al suo omologo saudita: "Serve uno Stato palestinese"

Intanto, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha sottolineato l'impegno dell'amministrazione Biden nella creazione di uno Stato palestinese durante una telefonata con la controparte saudita, il principe Faisal bin Farhan. Da quanto filtra da fonti Usa, Blinken ha anche sottolineato "l'importanza di affrontare urgentemente i bisogni umanitari a Gaza e prevenire l'ulteriore diffusione del conflitto".